Lorella Cuccarini

L'azienda Scavolini, dopo un un lunghissimo "matrimonio", ha deciso di rinunciare ad avere la conduttrice come testimonial. E' un addio consensuale


Dopo Simona Ventura e Stefano Bettarini, dopo Katia e Pippo, un altro matrimonio nazional-popolare finisce con una separazione. Consensuale, però (non potrebbe essere altrimenti), e senza rancori. Stiamo parlando del sodalizio pubblicitario che ha visto per ben 17 anni Lorella Cuccarini (nella foto), la più amata dagli italiani, testimonial delle cucine prodotte da Valter Scavolini. “Di tutti questi anni in cui abbiamo collaborato insieme conserverò un bellissimo ricordo - dice l’imprenditore pesarese - e anche se si interrompe il rapporto di lavoro non verrà mai meno quello instaurato tra noi. A Lorella va il saluto di tutta la famiglia Scavolini”. Ma la showgirl sembra insostituibile nel loro cuore, tanto che protagonisti della prossima campagna saranno i volti della gente comune.

eh dopo 17 anni era quasi ora!!!

Cuccarini: riavvicinamento con Mediaset
"Vorrei fare un programma stile Littizzetto, vorrei fare la Iena, ogni tanto nella vita lo sono stata a modo mio, con classe". La confessione è di Lorella Cuccarini che a maggio debutterà nel musical Sweet Charity. Il contratto che legava la showgirl alla Rai è scaduto ad agosto: "è stata un'occasione persa, mancata. C'è stato un riavvicinamento con i dirigenti Mediaset, anche se non si è parlato di progetti, ma un pezzo del mio cuore sta lì".

"All'inizio quando non mi chiamavano ci rimanevo male, poi è subentrata una certa leggerezza e ho imparato a non personalizzare troppo gli eventi, anche se ho pagato in prima persona" racconta la Cuccarini che ora è libera di pensare al suo futuro professionale.

Per il suo ritorno in tv, la conduttrice ha già le idee chiare: "mi piacerebbe mettermi in gioco con un programma di nuova generazione, in fondo sono giovane, ho solo 40 anni, anche se faccio parte di una tv che ha vissuto l'ultimo sfarzo del varietà e sono atipica, ma chi ha voglia di fare questo mestiere deve avere - sottolinea - l'opportunità di reinventarsi".

Lei, per reinserirsi alla grande, un'idea ce l'avrebbe: "sognare è gratis, infatti - dice - mi piacerebbe lavorare con la Gialappa's, con Fabio De Luigi o Maurizio Crozza, persone capaci di ironizzare, che potrebbero aiutarmi a superare quella disciplina che non riesco a mettere da parte".



Sempre per fare nuove esperienze, Cuccarini confessa che "il cinema resta una mia grande passione, mi piacerebbe molto misurarmi con la commedia, lavorare con registi come Veronesi o Verdone, ma di solito il salto dalla televisione al cinema non è molto semplice".

Intanto, però, stanno per partire le riprese della fiction in sei puntate per la Rai Lo zio d'America 2, di cui sarà protagonista insieme a Christian De Sica. "Veramente dovevamo iniziare a girare lo scorso ottobre, poi l'avvio è slittato, speriamo che si cominci presto, altrimenti - dice - ho paura di non riuscire a incastrare questo impegno con Sweet charity". Per il suo ritorno al musical, infatti, Lorella sta già lavorando a pieno ritmo con il regista Saverio Marconi alla costruzione del ruolo: "amo molto questo musical e questo personaggio che, rispetto alla Sandy di 'Grease', è molto più complesso. Mi aspetta una prova d'attrice a tutto tondo, che vivo con terrore doveroso e con giusto rispetto".

è una grande la cuccarini,una delle + semplici dello spettacolo

anche a me piace molto

Corteggiata da Tinto Brass: "Mi vide in tv agli inizi della carriera e mi chiamò per un provino. Io rifiutai imbarazzata. Ma oggi, chissà..". Difficile immaginare una Lorella Cuccarini nei panni della protagonista di una pellicola erotica. E questo è solo l'inizio: le sue dichiarazioni, rilasciate al settimanale Gente in edicola domani, hanno il sapore della rivelazione.

La bionda showgirl tutta casa, famiglia e tv, si confessa. Ora è impegnata sul set della fiction "Lo zio d'America 2", accanto a Christian De Sica. Ma a proposito di cinema, racconta:"Mickey Rourke mi fece una corte così serrata da farmi ancora arrossire di vergogna. Mi guardò a lungo negli occhi e mi fece un complimento molto esplicito che si riferiva al mio fondoschiena. Mancò poco che gli tirassi un ceffone".

Più del tenebroso Rourke fece Silvio Testi, marito della Cuccarini, l'uomo che le ha cambiato la vita: "Mi ha conquistato in tre mesi", dice, "Non lo tradirei per niente al mondo". Poi però arriva il segreto inconfessabile: "L'uomo dei miei sogni è Walter Veltroni: con lui fuggirei su un'isola deserta". Innocente affettuosità o scelta di campo? "Non voglio schierarmi", precisa la soubrette, che ricorda di aver rifiutato in passato un seggio in Parlamento con la Democrazia Cristiana, nel 1992.

Ma nel catalogo degli uomini della sua vita, non può mancare Pippo Baudo: l'incontro con lui, nel 1985, fu decisivo per la sua carriera. E la Cuccarini è a tutti gli effetti una delle "scoperte" più azzeccate del super presentatore. "Mi scelse tra tantissime ragazze", afferma la showgirl, "A lui va tutta la mia gratitudine".

Mi è sempre piaciuta la Lorella..

anche a me ...

è una bella donna, poi mi sta anche simpatica perchè la trovo molto semplice..

In autunno forse si concretizzerà un progetto con Mediaset. «Ma non sarà il solito reality»
La soubrette, ancora delusa per l’ostruzionismo della Rai, torna in teatro con «Sweet Charity» tratto da Neil Simon
di MARIDA CATERINI CON «Sweet Charity» Lorella Cuccarini torna al musical, genere al quale si è avvicinata nel 1997 grazie a «Grease» delle cui 900 repliche italiane, più di 300 sono state da lei interpretate. Adesso si mette alla prova in un ruolo dalle molteplici sfaccettature, nel quale, svela, dovrà anche mostrarsi spudorata e senza alcuna inibizione nell’esprimere i propri sentimenti. Mai rappresentato in Italia, «Sweet Charity», scritto da Neil Simon nel 1966, con la regia di Saverio Marconi e le coreografie di Luca Tommassini, approda il prossimo 5 maggio al teatro della Luna di Milano dove resterà fino al 28, per arrivare, la prossima stagione, al Sistina di Roma. Nel cast ci sono Cesare Bocci nel ruolo del protagonista maschile Oscar, e Gianni Nazzaro che interpreta Vidal, notissima star del cinema americano della fine degli anni ’60, periodo in cui la vicenda è ambientata, in una New York caratterizzata dalle rutilanti atmosfere di quel tempo. Per le selezioni del cast, svoltesi a Milano lo scorso novembre, si sono presentati oltre 600 aspiranti cantanti, attori e ballerini. Undici le canzoni del musical che con le musiche di Silvio Testi, diventeranno un cd. La Cuccarini che sta concludendo in questi giorni a Roma, le riprese della fiction destinata a Raiuno, «Lo zio d’America 2» con Christian De Sica, nel presentare il suo prossimo impegno teatrale ricorda anche le motivazioni per cui è stata lontana dal piccolo schermo. Quale significato assume, a questo punto della sua carriera, il ritorno al musical? «È il segno della mia crescita artistica, in quanto interpreto un personaggio che in due ore passa attraverso differenti stati d’animo e nel quale, per mancanza di esperienza non avrei potuto calarmi dieci anni fa. Charity che lavora come ballerina in night club di New York è una giovane donna semplice e credulona. Quando decide di cambiare vita, si lascia corteggiare da un assicuratore di nome Oscar a cui racconta di essere un’impiegata di banca. I toni della vicenda, pur suscitando forti emozioni, sono più leggeri rispetto a quelli del musical di Broadway. Dedichiamo "Sweet Charity" a quel pubblico giovane che ha seguito "Grease". È un lavoro di grande spessore e particolarmente costoso per i numerosi cambi di scena previsti». Lei manca da più di due anni dal piccolo schermo, come conduttrice. Ha deciso di dedicarsi solo alla recitazione? «Assolutamente no. Io adoro fare Tv. Dopo la scadenza nell’agosto 2005 del mio contratto di lavoro con la Rai che mi ha tenuta ferma per due anni, non facendomi lavorare, c’è stato un riavvicinamento a Mediaset dove nel prossimo autunno potrebbero concretizzarsi determinati progetti. Essendo sempre stata protagonista di spettacoli tradizionali, gradirei, adesso, come padrona di casa, confrontarmi con programmi dell’ultima generazione che includono anche i reality ma sul genere documentaristico che, presente all’estero, appare più difficile da realizzare da noi». Ha mai saputo perché la Rai non l’ha più utilizzata? «Mai. Dopo il primo periodo di rabbia, ho ritrovato la serenità e adesso guardo avanti. L’esperienza, però, mi è pesata soprattutto per la mancanza di libertà, imposta dall’esclusiva con Viale Mazzini, e mi ha insegnato a firmare, per il futuro, solo contratti su specifici progetti prescindendo da qualsiasi esclusiva». Lei crede nella valenza del varietà in Tv? «Se il varietà riesce ad intercettare i gusti del momento non scadrà mai nell’interesse del pubblico. Lo dimostra il lavoro di Pippo Baudo sulla sua fascia di "Domenica in". Anche il reality, però, sembra non interessare più troppo il pubblico. "Music farm", ad esempio, è al di sotto delle aspettative. I gusti del pubblico sono imprevedibili. In ogni genere televisivo esistono periodi di stasi e di freddezza da parte della platea televisiva. Ma "Amici" di Maria De Filippi, coniuga spettacolo, professionalità e possibilità di inserimento per i giovani». Considera «Amore», il programma di Raffaella Carrà un varietà tradizionale? «Di consuetudine uno show abbinato alla solidarietà approda in Tv come evento una tantum. Quella della Carrà è un’operazione coraggiosa, fatta in buona fede, ma non c’è una griglia di spettacolo». Ha mai pensato al cinema? «In passato sì. Adesso non più». Che tipo di telespettatrice si considera? «Seguo con interesse Fabio Fazio e le Iene».