In Slovenia si ritorna a parlare dei matrimoni gay. I due principali partiti dell'opposizione, Democrazia Liberale e Lista Unita dei Socialdemocratici, hanno presentato nuovamente la proposta di legge, elaborata ancora nella scorsa legislatura, sulla regolamentazione delle unioni omosessuali. La proposta era stata ritirata dalla procedura parlamentare dal nuovo governo Janša poche settimane fa. Come ha dichiarato dalla deputata demoliberale, Majda Širca, le coppie omosessuali sono una realtà in Slovenia. Perchè non dare, allora, anche a questi cittadini, che pur essendo dello stesso sesso decidono di vivere insieme, gli strumenti per regolare dal punto di vista giuridico la loro unione. Sebbene la proposta di legge prenda spunto dalla legge sul matrimonio classico, quello tra uomo e donna, i promotori tengnono a sottolineare le differenze «La nostra proposta - dicono - esclude in maniera categorica tutti quei diritti che derivano dal matrimonio convenzionale riguardanti l'adozione e l'affidamento di minori. Consente, però, di regolare molti aspetti legali, soprattutto patrimoniali, quali l'eredità dei beni o la possibilità di beneficiare della pensione del coniuge deceduto.
In Slovenia non esistono stime ufficiali nè dati certi sul numero delle coppie omosessuali. Le ricerche condotte finora in questo campo indicano una percentuale compresa fra il 3 e il 10 per cento della popolazione.