Karen Bach si è uccisa a Parigi.
Con il film-scandalo "Baise-moi, scopami", aveva voluto uscire "dal giro infernale" del porno. Invece l'attrice hard Karen Bach ha chiuso la propria esistenza nel modo più tragico: si è suicidata nell'appartamento del suo compagno alla periferia di Parigi, ingerendo medicinali. La pornostar francese, 32 anni, ha lasciato un biglietto d'addio per i suoi genitori. La notizia della morte è stata resa nota dal quotidiano parigino "Liberation".
La Bach, nata il 19 gennaio 1973 a Lione, aveva tentato di allontanarsi dal genere porno interpretando nel 2000 "Baise-moi", il film hard d'autore delle registe femministe Virginie Despentes e Coralie Trinh Thi che raccontava le vicende di due donne in fuga per la Francia che, con inusitata violenza, uccidevano senza pietà e facevano sesso con chiunque capitasse loro a tiro. Una sorta di "Thelma e Louise" in versione però molto più cruda, dove le protagoniste si vendicavano di anni di soprusi e umiliazioni, assassinando gli uomini dai quali avevano subito torti e abusi. La pellicola, interpretata dalla Bach accanto a Raffaela Anderson, rappresentò un tentativo di riscatto per la stessa Bach, che cinque anni prima aveva subito una violenza sessuale di gruppo: "Ero andata a comprare le sigarette alle due di mattina, dopo il lavoro; tre tipi mi hanno intrappolata", raccontò l'attrice in un'intervista a "Liberation".
Con lo pseudonimo di Karen Lancaume o Angel Paris, Karen Bach fece carriera nel cinema porno, girando una trentina di film tra il 1996 e il ' 99, tra i quali "Il castello dei desideri", "American Girl in Paris", "Exhibition 99" e "World Sex Tour". La protagonista di "Baise-moi" fu spinta dal marito, subissato dai debiti, ad entrare nel giro dell'hard a soli 25 anni: "Mi aveva detto che avremmo girato due o tre film, in coppia - spiegò la Bach - Ma lui non ha funzionato e un giorno ho avuto un flash di lucidità: un uomo che ti ama non può lasciarti fare quelle cose".
Lasciato il marito, la pornostar cercò con lo scandaloso film di Coralie Trinh Thi di sdoganarsi finalmente come attrice vera, in quel genere "hard d'autore" praticato in tempi recenti da diverse stelle a luci rosse, Rocco Siffredi in primis. Di lei resterà quell'immagine drammatica di "Baise-moi", in mutandine e reggiseno neri, con un grosso revolver puntato a braccia tese, come per un'ultima disperata vendetta.
Poveretta, ho visto il film (che non è un capolavoro, detto fra noi!) ma soprattutto ho letto il libro della Anderson in cui racconta la vita nel mondo del porno: è qualcosa di inimmaginabile, chiamarlo inferno forse è poco.
E dire che Selen e la Rizzo sembrano contente...
boh!