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Svizzera: Si all'unione registrata coppie gay

Ultimo Aggiornamento: 06/06/2005 13:30
05/06/2005 20:47
 
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SVIZZERA: SONDAGGIO- SI' ALL'UNIONE REGISTRATA COPPIE GAY, INCERTO VOTO SU TRATTATO SCHENGEN
Berna, 5 giu.- (Adnkronos/ats) - L'elettorato svizzero ha approvato la legge sull'unione domestica registrata per partner omosessuali con circa il 60% dei voti, secondo gli ultimi dati dell'istituto demoscopico Gfs. Tutti i cantoni svizzero tedeschi sono orientati verso il «si'», cosi' come gran parte della Svizzera romanda. In controtendenza il Ticino, dove invece prevalgono i voti contrari.

http://www.adnkronos.com/3Level.php?cat=Esteri&loid=1.0.45091217
05/06/2005 20:49
 
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05/06/2005 20:50
 
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Il chiaro si' alla legge sull'unione domestica registrata e' stata accolta con grande soddisfazione dalle organizzazioni omosessuali, che vedono nel voto anche un riconoscimento popolare del loro status. «E' una vittoria magnifica, quando ero giovane non avrei mai pansato che un giorno ci si sarebbe arrivati», ha commentato Jean- Paul Guisan, segretario per la Svizzera romanda di 'Pink Cross', la federazione delle organizzazioni gay svizzere. «Sono molto fiero della reazione del popolo svizzero, ha mostrato coraggio e apertura», ha aggiunto Guisan, secondo il quale una parte di coloro ha votato no e' stata influenzata dagli argomenti degli oppositori, che sostenvano come la prossima tappa sara' l'adozione.

Anche Nicole Be'guin, copresidente dell'Organizzazione svizzera delle lesbiche, accoglie il responso delle urne «con grande soddisfazione e entusiasmo». Il voto e' il segnale di una accettazione degli omosessuali e il risultato di un lungo lavoro di convinzione portato avanti da un anno. «E' stata una votazione simbolica che non sarebbe stata possibile dieci anni fa», ha concluso.


http://www.gaynews.it/view.php?ID=32563
06/06/2005 13:25
 
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Svizzera, doppio Sì al referendum: gay e Europa
Il 54,6 per cento approva l'accordo di Schengen
Doppio Sì degli elvetici, alle unioni gay e all'Europa: con il 58% di pareri favorevoli, la Svizzera ha infatti approvato ieri in un referendum una legge sul partenariato per le coppie omosessuali, diventando il primo Stato al mondo ad accettare con una votazione popolare un riconoscimento giuridico alle unioni tra due persone dello stesso sesso. Più misurato, ma altrettanto importante e fino all'ultimo incerto, il secondo Sì registrato ieri, quello che con il 54,6% di pareri favorevoli ha approvato l'accordo che associa la Svizzera agli accordi europei di Schengen sull'abolizione dei controlli sistematici delle persone alle frontiere.
L'onda di choc dei recenti No popolari francese e olandese alla Costituzione europea si è quindi fermata al confine della piccola Confederazione elvetica, Paese non membro dell'Ue, euroscettico, ma unito a Bruxelles da numerosi trattati bilaterali. La partecipazione allo scrutinio, tradizionalmente bassa, è stata del 56 %. Per il governo e per la maggioranza del Parlamento, che si erano espressi in favore di entrambi i testi, si tratta di una bella vittoria. A scapito dell'Udc (Unione democratica di centro), il potente partito della destra nazionalista che aveva fatto campagna per il doppio No.
Il chiaro Sì alla legge sull'Unione domestica registrata per le coppie omosessuali è stato accolto con grande soddisfazione dalle organizzazioni omosessuali elvetiche. «È una magnifica vittoria. Da giovane non avrei mai pensato che un giorno ci si sarebbe arrivati», ha esultato Jean-Paul Guisan, segretario per la Svizzera romanda di Pink Cross, la Federazione delle organizzazioni gay svizzere.
«Sono molto fiero del popolo svizzero», ha aggiunto. La legge approvata entrerà in vigore nel 2007 e consentirà alle coppie omosessuali di far registrare la loro unione all'ufficio di Stato civile. L'unione sarà tutelata giuridicamente, come il matrimonio nel campo fiscale, della successione, delle assicurazioni sociali e della previdenza. È esplicitamente esclusa la possibilità di adottare bambini o di ricorrere alla procreazione medicalmente assistita. In vista del referendum, le chiese in Svizzera si erano divise: la conferenza dei vescovi cattolici, che ieri si è detta «delusa», e l'Alleanza evangelica raccomandavano di votare No, mentre la Federazione delle chiese protestanti si era espressa in favore.

http://www.corriere.com/viewstory.php?storyid=40398
06/06/2005 13:30
 
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IMMUNE DAL CONTAGIO, l’euroscettica Svizzera - fuori dalla Ue per scelta radicata - porta la prima buona notizia per l’Europa dopo la doppia bocciatura referendaria in Francia e Olanda. Con il 54,6% di voti favorevoli, ieri ha detto sì ai trattati di Schengen

e Dublino sulla libera circolazione e sull’armonizzazione delle procedure d’asilo. Risultati meno calorosi di quelli che ci si attendeva prima del terremoto francese, comunque più che sufficienti. Gli elettori hanno mostrato maggiore entusiasmo nel riconoscere un registro per le coppie omosessuali, garantendo loro con il referendum di ieri diritti civili analoghi a quelli delle coppie sposate in materia di eredità, fisco, assicurazioni sociali e previdenza (esplicitamente esclusi il diritto di adozione e di accesso alla procreazione assistita): favorevoli il 58%. La Ue si congratula per l’adesione a Schengen, le comunità gay - italiana compresa - per il venir meno di una barriera di discriminazioni.

«Fate come i francesi e gli olandesi». Lo slogan battuto a caldo sull’onda del no alla Costituzione sonoramente pronunciato da due tra i paesi fondatori della Ue, non è riuscito a convertire gli elettori elvetici alla politica della porta chiusa. Per il governo e per la maggioranza del Parlamento si tratta di una bella vittoria a scapito dell'Unione democratica di centro, il potente partito della destra nazionalista che ha fatto campagna per il doppio no. «Sono molto felice che gli isolazionisti abbiano perduto», è stato il commento del ministro degli esteri Micheline Calmy Rey. Maggiormente a favore dell’adesione i cantoni francofoni, dove i sì hanno superato il 60%, più fredda la Svizzera tedesca dove la stessa percentuale è andata ai no.

L’adesione all’area Schengen - 13 membri dell'Ue, più Norvegia e Islanda - per il momento non porterà conseguenze pratiche nel passaggio dei confini svizzeri, dove resteranno in vigore i consueti controlli. Si prevede che la Confederazione elvetica si integrerà solo nel 2008, quando entrerà in funzione il nuovo sistema informatico Sis II per l’accesso alla banca dati delle polizie europee, che raccoglie informazioni su 15.000 criminali e 700.000 stranieri indesiderati.

La rafforzata cooperazione in materia di giustizia e polizia è stato il grimaldello con il quale i sostenitori dell’apertura delle frontiere hanno scardinato le resistenze degli isolazionisti che vedevano nelle frontiere aperte soprattutto un rischio: di maggiore criminalità, di immigrazione clandestina, di concorrenza sleale sul mercato del lavoro. Ha avuto il suo peso anche l’accento posto sui benefici economici - fautori del sì l’alta finanza e la grande industria - e sulla semplificazione in materia di diritto d’asilo: l'accordo di Dublino stabilisce che un richiedente asilo possa presentare una sola domanda nell'area Schengen, il che comporterà un 20% in meno di pratiche da esaminare per gli uffici svizzeri.

«Una buona giornata per l’Europa e per la Svizzera», ha detto il presidente di turno della Ue, il lussemburghese Luc Frieden. Il prossimo appuntamento è per il 25 settembre, quando gli elvetici dovranno pronunciarsi sull'estensione dell'accordo ai dieci paesi che hanno fatto il loro ingresso nella Ue nel 2004.

«È un gran giorno per i gay e le lesbiche della Svizzera», è stato invece il commento del presidente nazionale di Arcigay, Sergio Lo Giudice, che si è augurato che l’Italia non resti «l'unico Paese europeo che continua a discriminare le persone omosessuali».

http://www.gaynews.it/view.php?ID=32573
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