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Canada: Ottawa, braccio di ferro sulle nozze gay

Ultimo Aggiornamento: 13/11/2006 15:21
21/06/2005 07:35
 
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Nonostante le vacanze estive siano dietro l'angolo, i deputati federali forse dovranno aspettare qualche giorno in più prima di lasciare Ottawa ed entrare in quello che viene definito "il circuito del bar-b-q", cioè i numerosi picnic dove i politici sono invitati come ospiti ed aiutano gli organizzatori ad arrostire hot-dogs e hamburger.
Il governo di Paul Martin si potrebbe trovare presto nella situazione di operare un rimpasto a causa delle dimissioni di due ministri contrari all'approvazione del Bill C-38, il disegno di legge che legalizza il matrimonio tra persone dello stesso sesso.
La legge sembrava destinata ad essere rimandata alla prossima sessione, ma dopo le pressioni dei partiti dell'opposizione favorevoli alle nozze gay, cioè Ndp e Bloc, il governo non ha altra scelta che andare avanti con il voto ed affrontare l'opposizione interna.
A questo proposito ieri il capogruppo liberale alla Camera, Tony Valeri, ha annunciato ieri intende allungare i lavori del parlamento pur di avere la legislazione che legalizza il matrimonio tra persone dello stesso sesso approvata al più presto.
Si tratta di un dibattito molto serrato con problemi che riguardano soprattutto il Partito Liberale. In effetti il Bill C-38, appunto quello che legalizza il matrimonio gay, ha l'appoggio della maggioranza dei deputati federali essendo appoggiato dal Bloc, dall'Ndp e dalla maggioranza dei deputati liberali. Contro sono solamente i deputati del Partito Conservatore.
Ciononostante il governo Martin non presenta la legge in quanto all'interno del suo caucus vi sono dei deputati che minacciano di votare contro il governo in occasione del voto per l'approvazione del bilancio che dovrebbe esserci entro questa settimana.
I liberali hanno detto che molto probabilmente il voto sulle nozze gay dovrà essere rimandato alla ripresa dei lavori in settembre. Questo perché i conservatori, dicono i liberali, hanno deciso di fare ostruzionismo sul voto per l'approvazione del bilancio e quindi, una volta approvato il budget, il Bill C-48, non c'è il tempo necessario per passare all'approvazione del Bill C-38. I conservatori ribattono che non è necessario aggiornare il parlamento subito dopo il voto sul C-48, ma si può fare anche dopo.
Anche ieri, nel corso del quotidiano Question Period, l'Ndp ed il Bloc hanno chiesto al governo di andare avanti con la votazione sul C-38 «in quanto - ha detto il leader dell'Ndp Jack Layton - vi sono i numeri sufficienti per approvarlo e non è necessario l'appoggio dei conservatori».
In realtà il primo ministro Martin sta cercando di trovare un accordo con i deputati del suo stesso caucus e mantenerli uniti anche dopo il voto. Cosa questa molto difficile in quanto c'è un consistente numero deciso a votare contro.
Tra questi, secondo quanto fonti bene informate hanno detto al Corriere Canadese, anche due ministri. Uno di questi è il ministro per gli Affari del Nord Joe Comuzzi che, secondo la stessa fonte, si dimetterebbe dal governo e quindi voterebbe contro il progetto di legge.
L'altro ministro è il responsabile del dicastero dell'Energia John Efford.
Tra i liberali si spera ancora che l'approvazione della legge slitti e torni di fronte al Parlamento alla ripresa dei lavori in settembre. Un deputato liberale ha dichiarato al Corriere di sperare «che prima ci sia il rinvio, qualche ricorso alla corte federale faccia di nuovo slittare l'approvazione e una eventuale elezione faccia decadere tutto».
Dalle discussioni di ieri in Parlamento comunque sembra che questa eventualità si stia allontanando e Martin sarà costretto ad approvare il disegno di legge.
Qualcuno parla della possibilità che sia stato raggiunto un accordo col Partito Conservatore che, in cambio di una approvazione accelerata del bilancio, chiederebbe il rinvio della legge sulle nozze gay.
Tale eventualità è stata comunque smentita dal leader conservatore Stephen Harper: «Non c'è alcun accordo tra noi ed i liberali» ha ripetuto più volte nel fine settimana. Valeri ha detto ieri che il voto ci sarà se la maggioranza dei deputati è disposta ad allungare la durata della sessione.

http://www.corriere.com/viewstory.php?storyid=40932&page=1
23/06/2005 18:41
 
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Rimane incerto il futuro del Bill C-38 e quindi la legalizzazione delle nozze gay.
C'è infatti ancora molta confusione a Ottawa sulla data di chiusura di questa sessione parlamentare ed anche sulla possibilità o meno di approvare il Bill C-38, il disegno di legge che legalizzerà il matrimonio tra persone dello stesso sesso e che il governo dice di volere approvare in via definitiva prima della chiusura dei lavori parlamentari.
Nella giornata di ieri era attesa la presentazione di una mozione da parte del capogruppo liberale alla Camera, Tony Valeri, per chiedere l'estensione dei lavori della sessione in corso a tempo indeterminato. Questo permetterà una discussione necessaria per garantire i dibattiti prima dell'approvazione finale del Bill C-48, quello che include gli emendamenti concordati con l'Ndp ed il Bill C-38.
Valeri, come detto, avrebbe dovuto presentare la mozione ieri sera, ma non è stato fatto in quanto non è stato garantito l'appoggio del Bloc Québecois.
Il leader separatista, Gilles Duceppe, aveva detto che per avere l'appoggio del suo partito sull'estensione dei lavori il governo avrebbe dovuto garantire per iscritto di mettere in votazione il Bill C-38 sulle nozze gay.
Valeri ha ribadito ieri di non poter cambiare la mozione già preparata, ma comunque è intenzione del governo di mettere ai voti tale legge prima della chiusura dei lavori parlamentari.
Intanto, mentre continuano le trattative tra i vari partiti, rimane incerto il futuro di questa legge che, nonostante sia appoggiata dalla maggioranza dei deputati alla Camera, non viene messa ai voti per l'approvazione definitiva.
L'Ndp si è detto ieri fiducioso «che il governo manterrà la sua parola e presenterà tale legge prima dell'aggiornamento dei lavori» ricordando la promessa fatta da Valeri qualche giorno fa. Layton ha dichiarato che «se ciò non avverrà vuol dire che vi sono grossi problemi di credibilità sull'operato del capogruppo liberale».
Valeri, da parte sua, ha affermato che il governo vuole portare a termine questa legge senza alcuna riserva, ma non sono pochi coloro che ritengono che tale presa di posizione non sia suffragata dai fatti. L'Ndp e lo stesso Bloc hanno detto ieri di essere favorevoli a tale legge e quindi, anche se c'è qualche defezione in campo liberale, l'approvazione è scontata nonostante l'opposizione dei conservatori.
Valeri ha detto ieri che se il governo non ottiene l'approvazione della Camera di estendere i lavori oltre alla giornata di domani, egli chiederà allo Speaker una convocazione speciale durante l'estate per l'approvazione di tale legge.
Nel dibattito è intervenuto ieri anche il premier dell'Alberta Ralph Klein il quale, come è noto, è contrario al Bill C-38. Secondo Klein «è sciocco accelerare i tempi senza che, in effetti, ci sia una necessità oggettiva». Per il premier dell'Alberta si dovrebbe lasciare «fare alla legge il suo normale corso senza cercare scorciatoie».
Come è noto vi sono alcuni disegni di legge minori che devono essere ancora approvati, ma c'è anche il voto di fiducia finale sul bilancio di previsione e quindi l'approvazione del Bill C-38.
I conservatori sono l'unico partito ad essersi schierato contro le nozze gay ma non hanno i numeri per bloccarne l'approvazione. I liberali, da parte loro, sono nella maggioranza favorevoli, ma vi sono alcuni deputati che minacciano ritorsioni contro il partito in caso di approvazione della legge durante questa sessione. Il governo quindi, vuole cercare di giungere all'approvazione del Bill C-38, senza mettere in pericolo la già risicata maggioranza necessaria per l'approvazione del bilancio e quindi evitare la possibilità del ricorso alle elezioni anticipate.
Tra oggi e domani si cercherà quindi un accordo che sembra molto difficile e, anche se nessuno ha intenzione di andare alle urne, potrebbe anche portare alla sconfitta del governo.


http://www.corriere.com/viewstory.php?storyid=41015
24/06/2005 14:27
 
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Ieri sera dovevano cominciare le vacanze anche per i deputati federali, invece i lavori proseguiranno la prossima settimana e, forse, per tutto il mese di luglio.
La Camera ha approvato ieri sera con 191 a favore e 108 contrari una mozione presentata dal capogruppo liberale alla Camera Tony Valeri che chiede di prolungare a tempo indeterminato i lavori. La mozione è stata appoggiata dalla maggioranza dei deputati liberali, da quelli dell'Ndp e del Bloc Québecois.
Contro, invece, i conservatori e 14 deputati liberali oltre a due indipendenti.
Con il voto di ieri sera sembra ormai certa l'approvazione del Bill C-38, che legalizza il matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Il voto non avverrà immediatamente in quanto, prima della discussione sul Bill C-38, dovrà essere approvato in via definitiva il Bill C-48 che riguarda gli emendamenti al bilancio previsti dall'accordo con l'Ndp.
La situazione si è sbloccata negli ultimi giorni dopo che il Bloc di Gilles Duceppe, anche se deciso a votare contro la finanziaria, ha accettato di estendere il dibattito a tempo indeterminato al fine di consentire il voto sul matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Come è noto i lavori del Parlamento federale avrebbero dovuto concludersi ieri e riprendere in settembre.
Tale chiusura avrebbe però richiesto il consenso dei conservatori per limitare il dibattito sulla finanziaria e consentire quindi di presentare per l'approvazione definitiva del Parlamento, il Bill C-38.
Il conservatori si sono opposti dicendosi di non disposti ad eliminare il dibattito su una legge finanziaria che loro ritengono «dannosa per il Paese» senza un adeguato dibattito in Parlamento.
In un primo momento si era sparsa la voce che liberali e conservatori avevano raggiunto un accordo per accelerare l'approvazione della finanziaria a patto che il voto sui matrimoni gay fosse rimandato alla prossima sessione parlamentare.
I liberali hanno detto che tale proposta era stata avanzata dai conservatori ed era stata respinta dal governo. I conservatori, da parte loro, sostengono che sono stati i liberali a fare tale proposta al fine di evitare uno scontro interno, essendo numerosi deputati liberali contrari a tale legislazione.

http://www.corriere.com/viewstory.php?storyid=41055
26/06/2005 01:00
 
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La prossima settimana si vota sulla legge per la legalizzazione delle nozze gay e il governo potrebbe perdere qualche ministro
Il governo ha superato, con una mossa a sorpresa, lo scoglio della fiducia sugli emendamenti alla finanziaria concordati con l'Ndp e si avvia ora ad affrontare l'ultimo ostacolo prima della chiusura del Parlamento per la pausa estiva. A partire dalla prossima settimana, infatti, alla camera si dibatterà il Bill C-38, cioè la proposta di legge che legalizza il matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Chiuso il capitolo dell'approvazione del bilancio e considerando che non ci saranno più opportunità per l'opposizione di presentare mozioni di sfiducia non vi sono né pericoli immediati per la stabilità del governo, né per l'approvazione in via definitiva della controversa legge.
Vi sono invece problemi che potrebbero avere serie ripercussioni all'interno del Partito Liberale e, in futuro, sulla stabilità del governo di minoranza.
Secondo quanto appreso dal Corriere Canadese il ministro per lo sviluppo del Nord Ontario, l'on. Joe Comuzzi, la prossima settimana ha confermato di votare contro il Bill C-38 e la legalizzazione delle nozze gay. Come è noto il primo ministro Martin ha lasciato ai suoi deputati la possibilità di votare secondo coscienza, mentre ha imposto la disciplina di partito dei ministri. È ovvio che, essendo Comuzzi un ministro, egli sarà costretto a dimettersi anche dal governo. Egli potrebbe farlo già martedì mattina, prima della riunione del consiglio dei ministri al ritiro di governo presso Ottawa.
Le stesse fonti rivelano al Corriere che Comuzzi, in caso di abbandono del governo, intenderebbe lasciare anche la vita politica attiva, iniziata oltre 15 anni fa.
E questo potrebbe creare notevoli problemi al governo Martin per tre ragioni.
In primo luogo perché i liberali, alla riapertura dei lavori in settembre, verrebbero a trovarsi con un deputato in meno quando la situazione numerica alla Camera è già molto fluida.
La seconda ragione sta nella possibilità che altri deputati liberali, soprattutto quelli con molta anzianità politica ma esclusi dal governo Martin, potrebbero seguire l'esempio di Comuzzi ed abbandonare il Parlamento e comunque non ricandidarsi alle prossime elezioni.
E questo innescherebbe una serie di problemi che potrebbero creare ripercussioni negative sull'intera campagna elettorale liberale che verrebbe a trovarsi senza esponenti validi e conosciuti in zone chiave come, ad esempio, il Nord Ontario.
Comuzzi, infatti, è molto popolare in tutta la zona di Thunder Bay e la sua attività, soprattutto quella ministeriale degli ultimi mesi, viene seguita con molto interesse. Un suo ritiro potrebbe avere effetti negativi su una intera regione dove i liberali sperano addirittura di guadagnare qualche seggio nelle prossime elezioni.
E l'Ontario giocherà un ruolo molto importante ai fini della vittoria finale e la formazione del prossimo governo.
Per quel che riguarda invece l'approvazione della legge che legalizza i matrimonio tra persone dello stesso sesso, ormai non dovrebbero esserci più problemi e certamente diventerà legge entro la fine della prossima settimana.
Il voto della scorsa notte ha cambiato l'agenda della Camera che già lundì inizierà quindi il dibattito sul C-38. Anche se i conservatori decideranno di fare ostruzionismo, la durata del dibattito non dovrebbe superare i sette giorni.
Il voto dell'altra sera ha cambiato la geografia politica dopo che i separatisti di Gilles Duceppe hanno deciso di appoggiare il governo.
Tra l'altro il Bloc aveva sempre detto di essere a favore delle nozze gay insieme all'Ndp ed alla maggioranza dei liberali.
Il voto della prossima settimana quindi è scontato, ma resta la divisione di un ruppo di deputati liberali che già giovedì sera si erano schierati con l'opposizione in occasione del voto per il prolungamento del dibattito alla Camera.
Si tratta solo di quindici deputati, ma sarebbero sufficienti molto meno a creare difficoltà alla stabilità del governo alla riapertura dei lavori nel mese di settembre.

http://www.corriere.com/viewstory.php?storyid=41094&page=1
28/06/2005 08:54
 
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Nozze gay, ultimo atto
La Gay Pride Parade di Toronto è avvenuta quest'anno in un momento di grande tensione politica. Oggi infatti inizia il dibattito finale per l'approvazione della legge che legalizzerà il matrimonio tra persone dello stesso sesso in Canada. Un dibattito che, come è ovvio, ha provocato molte frizioni non solo politiche ma anche sociali, anche se ormai la sua approvazione è scontata essendo la maggioranza dei deputati federali a favore di questa legge, il cosidetto Bill C-38.
Quello che avviene questa settimana a Ottawa è comunque importante dal punto di vista politico, non tanto per l'approvazione della legge stessa, quanto sulle modalità del dibattito. Già la scorsa settimana i conservatori sono stati seriamente imbarazzati dal modo in cui si sono fatti beffare dai liberali in occasione dell'approvazione del Bill C-48, il disegno di legge con gli emendamenti alla legge finanziaria proposti dall'Ndp.
I liberali, dopo essere riusciti ad ottenere il prolungamento della sessione parlamentare proprio per consentire il dibattito sul C-48, con un colpo di mano nella nottata di giovedì-venerdì scorso sono riusciti a fare approvare la legge impedendo eventuali azioni di ostruzionismo da parte dei conservatori che, in quel momento, non erano presenti in aula in modo consistente.
Si è trattato di una brillante, anche se rischiosa, operazione condotta dal capogruppo liberale alla Camera, Tony Valeri, il quale è riuscito a mettere nel sacco i colleghi conservatori.
Operazione brillante in quanto si è riusciti a porre fine anzitempo ad un dibattito che poteva presentare numerose trappole per i liberali, rischiosa comunque perché avrebbe potuto portare il Canada direttamente alle elezioni in caso di sconfitta sul voto notturno.
Oggi inizia quindi il dibattito sul C-38, appunto quello sulle nozze gay, ed i conservatori intendono protrarlo il più possibile anche se temono un altro colpo di mano dei liberali che porteranno subito la Camera al voto e quindi mandando tutti i deputati in vacanza per la pausa estiva.
Tra l'altro domani c'è un "ritiro" governativo con una riunione del consiglio dei ministri. In questa occasione potrebbero venire fuori delle sorprese. Tra queste le probabili dimissioni del ministro per lo Sviluppo del Nord Ontario, Joe Comuzzi, il quale ha da sempre detto di votare contro la legge sulla legalizzazione delle nozze gay.
Il primo ministro Paul Martin ha lasciato i suoi deputati votare «secondo coscienza», mentre per i ministri ha invocato la disciplina di partito. Votando contro questa legge, ogni ministro è automaticamente costretto a dare le dimissioni.
Essendo il voto scontato per questa settimana, è ovvio che Comuzzi, a meno di qualche sorpresa dell'ultima ora, deve prendere una decisione al più presto possibile. Si parla di un eventuale annuncio già domani, prima della riunione del consiglio dei ministri. Un altro membro del governo che intende votare contro la legge è il ministro John Efford del Newfoundland.
Intanto, mentre Harper sta cercando di migliorare il suo rapporto con l'elettorato dell'Ontario, il capogruppo liberale alla Camera Tony Valeri sta preparando la strategia per questa settimana alla Camera, sperando di chiudere il dibattito sulle nozze gay al più presto possibile.
Valeri, che è stato l'artefice del colpo di mano la scorsa settimana che ha consentito la rapida approvazione del Bill C-48, intervistato ieri dal Corriere Canadese non ha ovviamente voluto fornire dettagli sulla strategia di questa settimana: «Le cose non si possono programmare in quanto - ha detto Valeri - la situazione cambia continuamente».
È comunque ovvio che, se l'occasione si ripresenterà, egli non mancherà di provocare un altro dispiacere al leader conservatore e giungere alla chiusura definitiva della sessione e l'approvazione del Bill C-38.

http://www.corriere.com/viewstory.php?storyid=41134
29/06/2005 18:27
 
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Nozze gay, il Canada approva
Ieri sera il voto finale alla Camera con 158 deputati a favore e 133 contro

La Camera dei deputati ha approvato ieri sera in via definitiva la legge che legalizza il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Il Bill C-38 passa ora al Senato per l'approvazione definitiva, ma si tratta solamente di una formalità prima della firma del governatore generale Adrienne Clarkson.
Il disegno di legge è stato approvato con 158 voti a favore e 133 contrari. A favore hanno votato i deputati del Bloc Québecois, dell'Ndp e la maggioanza dei deputati liberali. Il primo ministro ha definito quella di ieri una «giornata storica».
I liberali contrari sono stati 34, e tra questi anche Comuzzi e un deputato dell'Ndp. Con l'approvazione di ieri sera, il Canada diventa la terza nazione, dopo Olanda e Belgio, a legalizzare le nozze gay. La procedura venne iniziata dall'ex primo ministro Jean Chrétien il quale accettò una decisione della Corte Suprema dell'Ontario che dichiarava incostituzionale la definizione di matrimonio come unione tra un uomo e una donna.
Chrétien, invece di appellare la decisione, chiese alla Corte federale di esprimere il proprio parere su un disegno di legge del suo governo che in pratica cambiava la definizione di matrimonio.
Con le dimissioni di Chrétien il dibattito è stato portato avanti dal nuovo governo presieduto da Paul Martin.
Il dibattito su questo spinoso disegno di legge si è protratto per molti mesi e si è cercato di mediare tra le varie posizioni al fine di trovare un accordo con tutti i partiti.
In particolare molti oppositori della legge avrebbero votato a favore del Bill C-38 se al posto di "matrimonio" si fosse sostituita la parola "unione". Una posizione sostenuta soprattutto dai conservatori e da una trentina di deputati liberali.
Purtroppo le divisioni sono rimaste e ieri il ministro per lo Sviluppo del Nord Ontario, Joe Comuzzi, deputato del distretto di Thunder Bay-Superior North, ha rassegnato le dimissioni.
Come preannunciato dal Corriere la scorsa settimana, il ministro ha detto di non poter votare a favore di questa legge «in quanto ho il dovere di rispettare un impegno preso con i miei elettori»
Si è cercata una mediazione fino all'ultimo momento proponendo alcuni emendamenti, ma ieri mattina Comuzzi, che ha 72 anni, si è recato dal primo ministro rassegnando le sue dimissioni. Martin, come ha detto lui stesso successivamente ai giornalisti, ha rilevato di avere accettato «con rammarico la dimissioni di Comuzzi, ma capisco la sua decisione».
Il primo ministro ha parlato di Comuzzi come «un amico personale che conosco da oltre 20 anni» e ha sottolineato il «prezioso lavoro» svolto come ministro e come parlamentare.
Accettando le dimissioni di Comuzzi, Martin non ha comunque nominato un suo sostituto, affidando il dicastero "del Nord", in via temporanea, all'attuale ministro dell'Agricoltura Andy Mitchell.
Un altro ministro liberale che aveva preannunciato la sua decisione di votare contro, non era in aula ieri per gravi motivi di salute. Si tratta del ministro delle Risorse Naturali John Efford, del Newfoundland. Immediatamente dopo il voto sul Bill C-38, il capogruppo liberale alla Camera, Tony Valeri, ha presentato una mozione chiedendo l'aggiornamento dei lavori del parlamento e quindi la chiusura della sessione di primavera. Si tornerà quindi al lavoro il 26 settembre prossimo per la sessione autunnale.


http://www.corriere.com/viewstory.php?storyid=41209&page=2
29/06/2005 18:28
 
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CANADA: SI' DELLA CAMERA AI MATRIMONI FRA GAY
(AGE) ROMA - Entro la fine di luglio il Canada povrebbe diventare il terzo paese al mondo,dopo Olanda e Belgio, a riconoscere, con una legge, i matrimoni omosessuali. La Camera canadese ha approvato la legge federale che riconosce questi matrimoni. Ora deve pronunciarsi il Senato. Dopo una serie di sentenze dei tribunali,i matrimoni tra persone dello stesso sesso sono già legali nella maggioranza delle 13 province e per il 90% della popolazione, ma manca una legge che riconosca il diritto a livello federale.
29/06/2005 18:30
 
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CANADA: CAMERA APPROVA MATRIMONI GAY
(AGI) - Ottawa, 29 giu. - Il Canada e' il terzo Paese del mondo ad aver legalizzato i matrimoni gay. I parlamentari hanno esaminato la proposta avanzata dal governo liberale di minoranza guidato da Paul Martin e 133 deputati su 158 hanno votato a favore del disegno di legge che dovra' ora passare in Senato. Questo passaggio e' tuttavia considerato una formalita' e presto il Canada andra' ad aggiungersi a Olanda e Belgio - gli altri Paesi che hanno dato via libera alle nozze omosessuali - in attesa del prossimo passo della Spagna. "Quello cui abbiamo assistito" ha detto il ministro della Giustizia, Irwin Cotler, "e' stata la riaffermazione da parte del Parlamento di due importanti principi: la liberta' religiosa e l'uguaglianza dei diritti per tutti i cittadini".
La legge e' stata esaminata dopo quasi quattro anni di dibattiti che hanno diviso la Camera e il Paese. Alla fine hanno dato il loro sostegno il Nuovo partito democratico, i separatisti del Bloc Quebecois e i liberali di Martin. Ma non tutto e' andato liscio: poche ore prima del voto uno dei piu' stretti alleati di del premier e ministro del suo governo, Joe Comuzzi, si e' dimesso lamentando l'assenza di un pubblico dibattito sui matrimoni gay.


http://www.agi.it/news.pl?doc=200506290902-1021-ROM-TOP-0-ORD09
13/11/2006 15:21
 
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Canada: matrimonio gar, si riapre la battaglia
BLITZ SHOWE' ripresa in Canada la battaglia sulle nozze tra gay. Circa 40 leader religiosi di diverse confessioni hanno firmato a Ottawa una "Dichiarazione sul matrimonio", da presentare al Parlamento e a tutta la società canadese, nell'ambito del rovente dibattito in corso nel Paese su questo tema in vista del nuovo voto alla Camera dei Comuni sulla controversa legge che, da circa un anno e mezzo, ha legalizzato i matrimoni tra persone dello stesso sesso.

"Ognuna delle nostre tradizioni - si legge nella Dichiarazione - ha presente che il matrimonio è in essenza l'unione tra un uomo ed una donna. La comprensione della struttura del matrimonio non è di carattere esclusivamente religioso, ma è condivisa dalla società e dalle culture di tutto il mondo durante i secoli".

I diversi leader religiosi affermano che il matrimonio è "un patto pubblico di un uomo e di una donna in una relazione di amore duratura ed esclusiva, attraverso la quale si arricchisce la società". Inoltre, affermano che il matrimonio come alleanza di vita duratura "è più vecchio del nostro più antico sistema democratico e parlamentare, più vecchio del nostro sistema parlamentare e accettato universalmente in misura maggiore rispetto a qualsiasi codice legislativo promulgato".

"Come istituzione sociale - continua il testo reso noto anche dall'agenzia vaticana Fides - il matrimonio concerne principalmente il bene comune e non i diritti individuali". Perciò il matrimonio tra un uomo ed una donna "merita una protezione speciale del governo ed un riconoscimento sociale".

Affermano quindi che "cambiare la definizione del matrimonio presuppone ripudiare una storia ed un'esperienza millenaria". Ridefinire il matrimonio come "lo stare insieme di due persone" fa eclissare l'essenziale e principale fine del matrimonio: secondo i firmatari della Dichiarazione, si perde l'intima connessione tra il matrimonio, la complementarietà dei sessi e la procreazione.

I leader concludono la loro dichiarazione con un appello ai membri del Parlamento canadese ed a tutti i canadesi, perchè riconsiderino la decisione di ridefinire il matrimonio e lavorino insieme "per ristabilire nel diritto e nella politica pubblica, la storica ed universale definizione del matrimonio" assicurando così alle generazioni future che non si perderà la distintiva e fondamentale istituzione del matrimonio.

Il nuovo voto in Parlamento è previsto per la fine dell'anno e da mesi le lobby dei difensori della famiglia tradizionale sono al lavoro per sensibilizzare l'opinione pubblica contro la cosiddetta "same-sex marriage". Una decina di organizzazioni di ispirazioni religiosa e conservatrice si sono riunite nella crociata formando una sorta di cartello, il "Defend Marriage Alliance", e contano di ottenere il supporto della nuova coalizione di governo conservatrice, anche se di minoranza, guidata dal premier canadese Stephen Harper.

La lobby anti-nozze gay punta tuttavia ad allargare il consenso sulla revisione della normativa, oltre ai tory, anche ai settori liberali e ai separatisti del Bloc Quebecois. Il presidente di una delle maggiori associazioni, la "Canada Family Action Coalition", ha spiegato che l'obiettivo è quello di "parlare faccia a faccia con i parlamentari e chiedere loro si studiare, almeno, cos'è il matrimonio".

Secondo Charles McVety, sul cosiddetto "Bill C-38" (il nome del testo di legge con il quale il Parlamento diede il via alle nozze tra gay), "non c'è mai stato uno studio preparativo adeguato nè una reale discussione tra i politici, e si è andati al voto senza che si fosse studiato l'impatto che una tale normativa avrebbe avuto sulla vecchia istituzione matrimoniale".

Insomma, si preannuncia ancora una volta battaglia a Parliament Hill sulla discussa legge federale, che già in campagna elettorale era finita nel mirino dei conservatori di Harper,vincitori delle elezioni.

L'approvazione definitiva del Bill C-38 avvenne il 20 luglio 2005 al Senato canadese e ottenne anche l'approvazione della Corona, con la firma dell'allora governatore generale Adrienne Clarkson. La discussa normativa, oggetto di feroci polemiche, passò un anno e mezzo fa al Senato con 47 voti favorevoli, 21 contrari e 3 astenuti. I senatori presenti erano 71 contro un totale di 95 e 10 posti vacanti. All'epoca i tory, all'opposizione, avevano lottato affinchè ci fosse una diversa definizione di matrimonio, ma la loro mozione venne respinta in quanto ritenuta non necessaria. I conservatori di Harper volevano che si definisse matrimonio tradizionale quello fra un uomo e una donna mentre sollecitavano che il matrimonio civile fosse fra due "persone".

Ma non ci fu nulla da fare. A difendere strenuamente la legge in Parlamento, intervenne l'Attorney General Irwin Cotler: "Le lancette dell'orologio non possono essere spostate indietro".

ùLa legge passò e durissimo fu il commento del cardinale di Toronto, Aloysius Ambrozic, sull'approvazione del Bill C-38.

"I canadesi-sostenne- fanno un altro infelice passo verso l'eliminazione civile,il riconoscimento sociale e la convinzione dell'unicità d'importanza dell'unione legale di un uomo e di una donna nel matrimonio. Le ragioni in gioco sono non soltanto le basi e la definizione del matrimonio come stabilito e celebrato,sin da tempo immemorabile, da tutte le religioni e culture e come scritto nella natura. Ciò che è a rsichio-avverti il cardinale di Toronto- è il futuro del matrimonio inteso come istituzione fondamentale della società insieme all'importanza che la società riconosce all'insostituibile ruolo del marito e della moglie nel generare e crescere i figli".

Oggi, si riaccende la battaglia, che preoccupa i sostenitori delle nozze-gay. Secondo Laurie Arron, dell'organizzazione "Canadian for Equal Marriage", "sembra che la destra religiosa voglia riaprire il caso per non richiuderlo più, e Stephen Harper li sta sostenendo". Il braccio di ferro è cominciato.
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