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Zucchero. "ZU & CO"

Ultimo Aggiornamento: 17/04/2007 18:57
22/07/2005 17:52
 
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MILANO - Continua senza soste l'incredibile successo di Zucchero nel mondo! Dopo aver scalato le classifiche di tutta Europa, l'album "Zu & co" debutta questa settimana anche nella Top 200 di Billboard, direttamente al numero 85!!! Un traguardo davvero eccezionale : è quasi impossibile per una pop-rock star , non anglofoba ,entrare in un mercato tradizionalmente molto difficile. A maggior ragione per un italiano .Sono infatti passati parecchi anni dall'ultima volta che un artista pop rock proveniente dal nostro paese è riuscito a conseguire lo straordinario risultato di entrare nei primi 100 della più prestigiosa classifica mondiale! L'impresa assume ancora maggiore importanza se si pensa che è stata compiuta dopo solo una settimana dalla pubblicazione dell'album, avvenuta infatti in Usa il 12 Luglio per l'etichetta Concorde Records, raggiungendo le 200.000 copie vendute. "Zu & co", oltre ad essere distribuito nei "negozi tradizionali" è anche disponibile negli Stati Uniti nei coffee shop della catena Starbucks, un'operazione particolare che è stata realizzata con i più recenti album di artisti di enorme successo come ad esempio Coldplay, Norah Jones e Ray Charles. A tale proposito Vi segnaliamo un articolo sull'argomento pubblicato in prima pagina dal Wall Street Journal Europe martedì 19 luglio, l'articolo si apre proprio con una parte dedicata a Zucchero e al suo progetto. L'ingresso di Zu & co nella top 100 rappresenta indubbiamente una pietra miliare non solo nella carriera di Zucchero ma anche per la musica italiana! Sul sito www.zucchero.it Notizie dettagliare , video, e foto della cover.

http://www.musikomio.net/leggi.asp?notizia=italiana&id=1613
22/07/2005 18:04
 
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Post: 28.691
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Re:
per questo non si fa più sentire in Italia! ha trovato fortuna altrove



22/07/2005 18:37
 
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Bè, ma Zu&Co lo ha ampiamente pubblicizzato in Italia.
Qui si farà sentire con il nuovo album.
22/02/2006 16:03
 
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Ciampi lo ha fatto commendatore della Repubblica.
20/09/2006 19:31
 
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Dopo cinque anni di silenzio, Zucchero torna con “Fly”


Fly, tuffo nel passato di Zucchero
Per il cantante nuovo album e un tour
Dopo cinque anni di silenzio, Zucchero torna con “Fly”, il suo nuovo album che sarà presentato il 22 settembre. Realizzato sotto la regia del leggendario produttore Don Was e con collaboratori illustri (da Jovanotti a Ivano Fossati), "Fly" è un disco musicalmente ricco che, dal 15 febbraio, Adelmo Fornaciari porterà in tournee in tutta Europa.
Ha voluto tornare un po’ ai tempi di “Oro, incenso e birra”, alla semplicità dei testi, e soprattutto si è cimentato con molti strumenti dall’organo Hammond (“mia grande passione sin da piccolo”) alla batteria.
Fly è un disco che suona molto “ruvido” per stessa intenzione di Zucchero. Ci sono ben cinque ballad su undici brani inediti in “Fly”. Apre “Bacco perbacco”, il primo singolo, con un ritmo molto funky ma anche un utilizzo ritmato di basso e percussioni. Segue la prima ballad, “Occhi”. La canzone è già stata scelta come secondo singolo, che ha un finale molto delicato con uno stile che ricordo molto Battisti. L’organo Hammond e la chitarra fanno da sottofondo a versi intimisti come “ho visto gli occhi suoi/ come grano in mano al vento/ sono ciliegie del mio pianto”. “
"Quanti anni ho” è un pezzo a cui Zucchero tiene molto perché dedicato al figlio Blu. Una ballad, ma anche una dichiarazione d’amore di un padre a un figlio (“Ho bisogno di te/ Di svegliarmi nel sole/ Da quanto tempo hai il mio cuore non so”). Spazio ai colori e alla salsa cubana in “Cuba libre”, la canzone “politica del disco”. Il video del brano, non ancora in rotazione sui canali musicali, vede Zucchero cantare circondato da cubani festanti, mentre passano immagini di repertorio che vedono protagonisti Che Guevara e Fidel Castro. “E’ delicato” è il testo scritto con Ivano Fossati (gli altri autori sono E. Mattei e A. Chiesa), la canzone più bella (“Questo cuore sparpagliato x il mondo se ne và/ Questo cuore disperato è delicato”). Con “Pronto” Zucchero propone uno sei suoi pezzi classici ritmati a suon di funky ed anche un brano esistenziale (“E’ meglio che non sento/ Che mi sento dentro/ Più male sto”).
“Let it shine” ha un sapore soul molto forte sottolineato dal coro Kids Choir, il brano ricorda la tragedia dello Tsunami. “Troppa fedeltà”, scritta con Jovanotti, ha un suono allegro sottolineato dalla chitarra acustica ed elettrica. Chiude “E di grazia plena”, essenziale e minimalista. Un disco che sicuramente i fan del primo Zucchero apprezzeranno. In bilico tra passato e i lavori più recenti, un ritorno alle origini con attenzione al soul e al blues.
17/04/2007 18:57
 
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Da piccolo provarono a violentarmi
Zucchero da bambino rischiò di essere violentato. A raccontarlo è il cantante a Vanity Fair. L'episodio avvenne quando aveva 11 anni. "Ero un bambino educato, magro, con le guance rosse e l’accento emiliano" dice. Troppo diverso? "Esatto. Così i ragazzini della zona cominciarono a dirmi che ero un finocchio. Una volta, mi misero sopra un letto e mi legarono mani e piedi. E cercarono di violentarmi. Non ci riuscirono, ma fu uno shock".

"Mio padre faceva un lavoro duro e pericoloso - racconta il cantante nell'intervista. - Durante la stagionatura del Parmigiano reggiano, saliva sopra impalcature molto alte per girare le forme, pesanti e tutte unte. Quando avevo undici anni decise di cambiare vita e da Roncocesi, in provincia di Reggio Emilia, ci portò tutti a Pontremoli, in provincia di Massa Carrara. Quella volta ripartire da zero fu un disastro... Quando arrivammo scoprimmo che non gli avevano dato né la licenza per il fondo che aveva chiesto né la casa. Ci ritrovammo in mezzo a una strada con il camion pieno di mobili. Per sei mesi dormimmo in una casa in costruzione, con i teli di plastica alle finestre".
Irene Fornaciari (infophoto)

Anche gli amici non erano tanti in quel nuovo paese e i primi tempi furono un inferno. "Mia madre, poi, nonostante non avessimo un soldo, mi mandava a scuola sempre pulito e pettinato, con i vestiti stirati e in ordine" continua Zucchero. Forse questo indusse gli altri, il branco dei più grandi, a prendersi gioco di lui e a metterlo al muro. Lo disse a suo padre? chiede la giornalista. "No, avevo paura. Però al capetto del gruppo mandai una lettera con la firma falsificata di papà, scrivendo che se ci avessero riprovato lui sarebbe andato dalla polizia a denunciarli tutti. Funzionò. Non mi dissero più nulla".

Zucchero parla anche dei suoi esordi nella musica: "“Era il 1982, dopo un interminabile viaggio in autostop, arrivo a Milano per un appuntamento negli uffici della casa discografica Polygram. Dopo due ore di anticamera sento il direttore artistico che parla di me: Quello è uno sfigato, con quella faccia e con quella voce non combinerà mai nulla. Mandatelo via... Io però scoppiai a piangere. Aspettavo che mi facessero fare un disco da sei anni. Avevo già partecipato a un’edizione di Sanremo, avevo moglie e figlia e neanche una lira in tasca. Ero disperato. Decisi di smettere e trovare un lavoro vero, normale e sicuro. Poi mi chiamò Gianni Ravera e mi rimise in pista con la forza. Mi invitò prima a Castrocaro e poi di nuovo a Sanremo. Gli devo molto".
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