Unione: domenica Primarie,vincitore c'è già ma deve prender voti
ROMA (Reuters) - Domenica prossima, il 16 ottobre, militanti ed elettori del centrosinistra decideranno col loro voto, per la prima volta in Italia, chi sarà il candidato premier della coalizione alle prossime elezioni.
In realtà, almeno sulla carta, le Primarie, a cui partecipano sette candidati, hanno già un vincitore: Romano Prodi, premier tra il '96 e il '98 e presidente della Commissione europea fino allo scorso anno, nonché attuale leader dell'Unione. Il Professore è infatti sostenuto direttamente da Ds, Margherita, Sdi, Pcdi e Repubblicani europei, vale a dire dalla maggioranza della coalizione.
Dunque, quel che sembra contare maggiormente, in questa competizione, non è solo quanti elettori si recheranno nei circa 10.000 seggi allestiti in Italia e anche all'estero, ma soprattutto quale sarà la percentuale con cui Prodi vincerà e quanti voti andranno ai suoi sfidanti. La cui presenza sulla scheda elettorale sembra in gran parte motivata dalla necessità di affermare il proprio "peso" nei prossimi mesi, quando si decideranno il programma dell'Unione e i suoi candidati alle elezioni per Camera e Senato.
UN VINCITORE GIA' NOTO
Per vincere davvero Prodi dovrà ottenere non soltanto la maggioranza relativa dei voti, ma almeno il 50% (anche se lui stesso ha detto che gli basta "un voto in più del secondo"), per mettere al riparo la sua leadership da critiche e attacchi interni.
E' stato infatti lo stesso ex premier a sollecitare nei mesi scorsi le Primarie, dopo che la Margherita aveva bocciato a larga maggioranza la proposta di una lista "Uniti nell'Ulivo" con i diessini e i socialisti e che lo stesso Prodi aveva minacciato di dar vita a una propria lista. Le Primarie come strumento per "legittimare" la sua candidatura a guidare l'Unione alle elezioni "vere", quelle della primavera 2006, dunque.
Anche il centrodestra, dopo aver criticato l'Unione, potrebbe ricorrere allo strumento delle Primarie per definire il suo candidato-premier, come ha chiesto l'Udc di Marco Follini, anche se è stato lo stesso Silvio Berlusconi a dire ieri che la questione si porrà nel caso dopo l'approvazione della riforma elettorale in senso proporzionale.
Ma gli elettori del centrodestra, scrivono oggi alcuni quotidiani citando esperti di sondaggi, non resteranno a guardare le Primarie dell'Unione. Secondo il sondaggista Nicola Piepoli, citato dal Resto del Carlino, "oltre tre milioni si dichiarano intenzionati a votare... (ma) in 700mila si dichiarano elettori di centro-destra".
Come si comporteranno, eventuali "infiltrati", non è dato sapere. Potrebbero votare per il candidato che ritengono più "debole" o più scomodo per il centrosinistra in uno scontro con la Cdl. Ma potrebbero anche essere tentati dal meccanismo stesso delle Primarie - mai tenute prima in una scala così vasta in Italia - di partecipare e scegliere davvero il "loro" candidato.
GLI SFIDANTI DEL PROFESSORE
Lo sfidante più forte di Prodi in questa competizione è il segretario di Rifondazione comunista Fausto Bertinotti, 65 anni, il cui partito tolse la fiducia all'esecutivo guidato dal Professore nel 1998, anche sull'onda delle polemiche per il varo di una legge per la riduzione dell'orario di lavoro. Oggi però il Prc fa parte dell'Unione, e Bertinotti afferma che in ogni caso sosterrà il centrosinistra, anche se con la sua candidatura alle Primarie vuole spostare più a sinistra l'asse della coalizione.
Se Bertinotti è lo sfidante di sinistra, Clemente Mastella, 58 anni, leader dell'Udeur, è quello di destra. Già nel primo governo di centrodestra col Ccd di Pier Ferdinando Casini, Mastella punta a dare visibilità al "centro" ex dc.
Pone l'accento sulla lotta alla corruzione Antonio Di Pietro, 55 anni, ex magistrato del pool "Mani Pulite", ministro per pochi mesi (Trasporti e Infrastrutture) durante il governo D'Alema, mentre è una candidatura in difesa dei temi dell'ambientalismo quella di Alfonso Pecoraro Scanio, 46 anni, presidente dei Verdi e ministro dell'Agricoltura nell'ultimo governo di centrosinistra.
Ma alle Primarie ci saranno anche due "outsider", sostenuti non da partiti ma da movimenti. Ivan Scalfarotto, manager 40enne, è appoggiato da quelli che qualche anno fa si chiamavano "girotondini" e si batte soprattutto per la difesa della laicità e per i diritti dei gay. Simona Panzino, ex occupante di case, la più giovane candidata alle Primarie coi suoi 34 anni, è sostenuta dai Disobbedienti - movimento ex-alleato di Rifondazione comunista - chiede un'amnistia generalizzata per i "reati sociali" e un reddito di cittadinanza.
I profili e i programmi di tutti i candidati si trovano sul sito Internet ufficiale dell'Unione, all'indirizzo http://www.unioneweb.it.
COME SI VOTA, CHI VOTA
Mentre l'Unione è impegnata nella battaglia parlamentare contro la proposta di riforma elettorale, l'organizzazione delle Primarie è in piena attività, soprattutto per moltiplicare il numero dei seggi in cui votare.
Per votare occorre essere muniti di documento d'identità e tessera elettorale, e occorre versare almeno 1 euro di contributo.
Possono votare gli elettori che sottoscriveranno il progetto dell'Unione, ma anche i giovani che compiranno 18 anni entro il 13 maggio 2006 e gli immigrati residenti in Italia da almeno 3 anni (e che si siano iscritti entro oggi alle liste dell'Unione).
Per sapere in quale seggio recarsi bisogna telefonare al numero verde 800908028 oppure consultare il sito web dell'Unione. Soprattutto nelle grandi città, infatti, la scelta del seggio per le Primarie è legata ai dati della propria tessera elettorale.
I risultati del voto saranno diffusi nella nottata di domenica.