TRENTO. EMILIO GIULIANA NON ODIA I GAY
Intervento dopo le feroci critiche. Ma poi conferma: «L´omosessualità è un´anomalia»
«Mio figlio amico dei gay»
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Emilio Giuliana non odia i gay, anzi «conosce degli omosessuali con i quali ha un rapporto di stima, e forse di amicizia e con i quali non ha mai avuto niente da ridire o da rimproverare loro». A difendere a spada tratta il consigliere comunale di An a Trento è il padre Angelo, che in una lettera al nostro giornale si schiera con il figlio da giorni nella bufera per aver definito i gay dei malati da curare nelle cliniche specializzate. Ma dopo aver difeso il figlio, Angelo Giuliana dà la sua visione degli omosessuali: «L´omosessualità, più che una malattia è un´anomalia, e come si può nascere deformati nel corpo, altrettanto è per la psiche».
Emilio Giuliana non odia i gay. Il consigliere di An, vicepresidente della commissione pari opportunità - che nelle scorse settimane ha detto di considerare gli omosessuali dei malati da curare nelle cliniche specializzate - non avrebbe un atteggiamento ostile nei confronti di gay e lesbiche. Si parla addirittura di «stima» e «amicizia». A dire che il trentenne di Caltanissetta - impiegato delle Ferrovie dello Stato e impegnato nella politica comunale trentina - non ha nulla contro chi non è eterosessuale è il padre. Sì, Angelo Giuliana, il papà dell´esponente di Alleanza nazionale, è sceso in campo per difendere il figlio. Lo ha fatto con una lettera inviata, per posta elettronica, al nostro giornale.
«Giuliana Emilio, a quanto mi risulta - si legge nel messaggio - conosce degli omosessuali con i quali ha un rapporto di stima, e forse di amicizia e con i quali non ha mai avuto niente da ridire o da rimproverare loro». La difesa da parte del genitore, a quanto pare preoccupato per l´immagine di Giuliana junior, è accorata. Nella lettera critica i giovani «disobbedienti» ed esponenti di ArciGay che martedì scorso - armati di striscioni - hanno criticato le esternazioni del consigliere e i silenzi del sindaco Pacher (che sul caso non aveva preso posizione).
Papà Angelo, 50 anni, non accetta dunque che Emilio venga dipinto a tinte forti. Parla dei «cosiddetti “ disobbedienti “, che è come dire, le leggi le osserviamo quando ci fa comodo, mentre andiamo contro di esse quando vanno contro i nostri interessi». Li definisce «bugiardi», in quanto - aggiunge - «continuano ad asserire che il consigliere Giuliana ha paragonato l´omosessualità alla pedofilia e che vuole discriminarli. Niente di più falso. Egli ha detto che l´istituzione dei Pacs è un primo passo verso ulteriori richieste che nell´ordine saranno : matrimonio tra coppie omosessuali, quindi adozione di figli, e in seguito anche i pedofili chiederanno che la pedofilia non sia considerato più un reato, magari con la scusa che anche questo è un altro tipo d´amore».
Detto questo, spiega che in realtà i ruoli sarebbero capovolti: «Si capisce bene perché gli omosessuali ce l´abbiano con Giuliana e non viceversa, avendo fra l´altro il consigliere detto in altre occasioni che nell´intimo dei loro letti, possono ovviamente fare quel che vogliono». Niente odio e niente omofobia. Dice insomma che i cattivi sentimenti ci sono, ma dalla parte opposta: cita il sito internet, sul cui forum il figlio sarebbe stato insultato. Ma nella famiglia Giuliana che cosa si pensa dell´omosessualità? Pensano tutti che si tratti di una malattia, come sostiene l´esponente di An? «Personalmente - scrive Angelo Giuliana - credo che l´omosessualità, più che una malattia sia un´anomalia, e come si può nascere deformati nel corpo, altrettanto è per la psiche. Ovviamente oltre che nascere ci si può diventare in base alle compagnie, alle letture ed altri fattori ambientali, ma questa è un´opinione personale non posso asserire che sia la verità». Mette le mani avanti, precisando che si tratta solo di un´opinione personale. Poi lancia la provocazione: «Mi piacerebbe sentire in questa querelle l´opinione ufficiale della Chiesa, visto che la maggior parte di noi è cristiana».