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Omosessuali in Croazia

Ultimo Aggiornamento: 30/03/2006 16:57
30/03/2006 16:57
 
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In questi giorni in Croazia si è alzato un polverone per quanto riguarda i diritti degli omesessuali. Infatti, Kontra e Iskorak, organizzazioni croate non governative che promuovono i diritti degli omosessuali, hanno deciso di denunciare al Parlamento dell'Unione europea alcuni rappresentanti parlamentari per aver rilasciato delle dichiarazioni molto offensive durante la discussione sulla proposta di Legge sulla registrazione delle unioni di fatto dei membri delle comunità dello stesso sesso. La discussione che ha avuto luogo nel Parlamento è stata giudicata dagli omosessuali offensiva, omofobica e razzista. Il presidente dell'associazione gay Iskorak, Dorino Manzin, ha dichiarato che la discussione che è stata fatta sulla proposta di Legge sulla registrazione delle unioni di fatto, “era più consona ad una trattoria che al Parlamento”.


Ma di cosa si tratta in realtà? I due deputati hanno proposto l'estensione dei diritti alle unioni di fatto e dello stesso sesso. Secondo loro, tale legge dovrebbe essere parificata ai diritti di cui godono le coppie sposate eterosessuali. In questo senso rientrano nella richiesta anche i diritti sull'eredità, sulla sicurezza sociale, i diritti sull'assicurazione per la salute e la pensione. Gli omosessuali alla fine hanno accettato una soluzione di compromesso: i loro diritti non fanno parte della Legge familiare, non hanno preteso il diritto all’adozione dei bambini e neanche che l’unione dello stesso sesso venisse definita matrimonio. A quanto pare gli omosessuali non sono tanto esigenti, ma nonostante ciò sono stati offesi pesantemente e ovviamente l’incomprensione non poteva mancare. Per quanto riguarda le offese, quella che è stata fortemente presa di mira dai rappresentanti delle comunità gay croate, è quella in cui vengono definiti “fratelli caldi”. Si tratta di un dispregiativo e termine beffardo croato usato per gli omosessuali.


Non sono pochi gli episodi in cui gli omosessuali croati sono stati meta di attacchi non solo verbali, ma purtroppo anche fisici. E’ solo da pochi anni che iniziano ad uscire allo scoperto, ma è un’impresa più che difficile visto la società conservatrice come quella croata che, anche se dimostrando di aver compiuto piccoli, ma proprio piccoli passi positivi in questo senso, conserva ancora quell’ostilità e quall’incomprensione per tutto quello che non rientra nell’ambito delle cornici prestabilite. Non vi scrivo neanche quali siano state le reazioni in occasione del primo “Gay pride” a Zagabria nel 2002 (la manifestazione pubblica a favore dei diritti degli omosessuali). La parata era assistita dalle forze dell’ordine, e sinceramente la polizia era in maggioranza a testimoniare di quale sia il livello d'intolleranza della società croata verso coloro i quali hanno un diverso orientamento sessuale. Tutte le offese e tutti i commenti rafforzano solo la mia convinzione di quanto i politici croati siano tradizionalisti e dotati di una mentalità ottusa e fobica. Ovviamente non sono solo queste le minoranze che vengono trattate così: l’inamicizia, le offese, l’intolleranza e gli insulti sono tutt’altro che rari. Ma non c’è da meravigliarsi, poiché i politici, invece di infondere sicurezza e promuovere la tolleranza nella società, diffondono pregiudizi e ipocrisia. L’ipocrasia poi, la conosciamo tutti molti bene...
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