I senatori a vita si opporrebbero con fermezza ad una eventuale legge sui Pacs? Dipende. Dall'ex Presidente della Repubblica e senatore a vita
Francesco Cossiga arriva una risposta a quanto affermato ieri il senatore Giulio Andreotti al Meeting di Rimini:
se ''sara' presentato un progetto di legge che proponga l'introduzione pura e semplice dei 'pacs' alla francese'' Cossiga annuncia che potrebbe ''votare a favore''.
''Ho letto con l'attenzione e il rispetto che egli merita, in particolare da me come da 'fucino' ad un suo antico presidente, l'esponente piu' importante del mondo cattolico politico - afferma Cossiga -, sul problema della posizione dei senatori a vita su i cosi' detti 'pacs'. Non mi sembra che per il momento il centrosinistra abbia intenzione di proporre i 'pacs', ma solo ad attuare il punto del 'Programma del L'Unione' che prevede soltanto: 'una disciplina dei diritti, prerogative e facolta' delle persone che convivono in unioni di fatto senza alcuna discriminazione relativa agli orientamenti sessuali', al quale sembra aver dato il via la Gerarchia Cattolica italiana, come dichiarato a suo tempo dal quotidiano L'Avvenire. Quindi naturalmente in concordanza con quello che mi sembra essere il giudizio della Chiesa d'Italia, io votero' a favore di questa disciplina''.
''Se nel centrosinistra non vi sara' l'intesa su questa formula minimalista che si e' trovata in sede d'approvazione del programma elettorale - continua l'ex Capo dello Stato -, proprio perche' 'minimalista', e sara' presentato un progetto di legge che proponga l'introduzione pura e semplice dei 'pacs' alla francese non l'introduzione del matrimonio anche su non eterosessuali alla spagnola -, ritenendo io in coscienza che anche da unioni di fatto tra non eterosessuali possano sorgere obbligazioni naturali e simmetrici diritti degni di tutela da parte dell'ordinamento civile, salva la esclusivita' della disciplina del matrimonio tradizionale e cioe' tra uomo e donna,
io votero' a favore, anche in applicazione , soprattutto in sede politica e parlamentare, di quel principio tradizionale di morale che e' quello del 'male minore', applicazione prevista anche dalla Nota dottrinale della Congregazione della Dottrina della Fede sull'impegno dei cattolici nella vita politica,
salvo che la Conferenza Episcopale Italiana o il mio vescovo, che e' il Vescovo di Roma, non si pronunzi espressamente sul caso concreto, dato che l'appello al principio del 'male minore' implica proprio una eccezione in una specifica circostanza all'applicazione di un principio o morale generale ed astratto''.
''In questo caso - conclude Cossiga -, non avendo io in materia di teologia morale ed ecclesiale e in materia d'etica naturale una preparazione totale che mi possa far ritenere di avere una 'coscienza informata e formata' tale che io possa appellarmi al 'primato della coscienza' per obiettare a una concreta prescrizione della Gerarchia, io votero' contro i 'pacs', anche in conflitto con le mie convinzioni puramente razionali''.