Mentre in Italia la Lega delle famiglie di fatto viene discriminata in Parlamento dalla destra con l'avallo della Margherita (andatevelo a leggere da Gattopesce), un altro paese cattolicissimo, dopo la Spagna, ci dà una lezione di laicità e di tutela delle minoranze.
L'Assemblea legislativa di Città del Messico ha approvato con 43 voti favorevoli e 17 contrari la legge, molto discussa, sulle unioni di fatto, comprese quelle fra persone dello stesso sesso. Il partito di sinistra che governa la città,vil Partito della rivoluzione democratica di cui fa parte il candidato alla presidenza Lopez Obrador, aveva promesso la nuova legge e ha mantenuto la parola. Nel frattempo anche nello stato settentrionale di Coahuila si sta discutendo una misura simile: la legge della capitale riconosce diritti ereditari per le coppie conviventi che dichiarano ufficialmente il loro legame davanti a un giudice.
Ma Città del Messico - che conta oltre 8 milioni di abitanti - non è la prima né la sola realtà latinoamericana a riconoscere i diritti di gay e lesbiche. A Buenos Aires da diversi anni sono concessi diritti alle coppie gay conviventi e, come si legge in questo speciale della Bbc, c'è fermento in tutto il continente.