Franco Grillini, deputato ds e leader storico del movimento omosessuale, non lascerà il Botteghino. Rimane nel partito, nonostante le recenti dichiarazioni del segretario Piero Fassino. Non straccia la tessera come Aurelio Mancuso, ma non nasconde «una grande delusione». Aspetta i Democratici di sinistra alla prova dei fatti. E a Fassino e D'Alema dice: «La Margherita non può scavalcare a destra Fini e Berlusconi, dovete riuscire a imporre ai teodem, gli ascari di Rutelli, il rispetto degli accordi di programma».
Il filosofo Gianni Vattimo le ha chiesto di dimettersi anche lei dai Ds, cosa risponde?
«Il gesto di Mancuso è stato un gesto personale che non condivido. Io resterò dentro. I Ds sono stati il primo grande partito ad aver approvato la proposta dei Pacs, all'unanimità, durante l'ultimo congresso. Fino a prova contraria è questa la linea del partito che è stato protagonista di un grande cambiamento e ha adottato la cultura dei diritti civili. In particolare a Piero (Fassino, ndr) do atto di essere stato il primo a intervenire, e lo ha fatto due volte, a un convegno dell'Arcigay. Quando si sta al governo, però, parlano i fatti e non più le buone intenzioni, di cui è lastricata la strada dell'Inferno. Certo, i primi fatti hanno provocato una grande delusione anche in me...».
In effetti, i suoi commenti alla cancellazione dell'emendamento alla legge finanziaria che prevedeva una franchigia fiscale per il convivente che eredita erano molto duri...
«Si trattava di un emendamento di una modestia assoluta, ma anche sulla bara del morto è scattato quello che io ho ribattezzato il "cattopride"».
Cosa sarebbe?
«Non lo vede, i cosiddetti teodem minacciano, ricattano di non fare passare uno spillo al Senato, se non vengono accontentati su tutti i temi cosiddetti eticamente sensibili. E se non passa niente in Senato, tutta l'attività di governo è bloccata. Sono loro i nuovi Ghino di Tacco, che taglieggiano chiunque provi a cambiare qualcosa. Rutelli deve ritirare i suoi ascari teodem. Vogliono umiliare i Ds anche su questo terreno: dovremmo vendere le nostre sedi, rinunciare alle feste dell'Unità, rinunciare ai Pacs per fare il Partito democratico? Ma quale Partito democratico? Non certo quello di tipo americano dove sei mesi fa sono state votate addirittura le quote per i gay. Io sono stato a Orvieto, ma se continua così, ognuno va per la sua strada. Rutelli in realtà ci chiede di suicidarci».
Cosa vuole Grillini dal gruppo dirigente ds?
« Fassino e D'Alema si devono rendere conto che il tema dei diritti civili è altrettanto importante del welfare, della casa, della riforma delle pensioni. Che in Europa, 17 Paesi su 25 hanno già leggi molto più radicali dei Pacs. Che il Ppe già nel 2001 ha approvato una mozione in cui la linea ufficiale dei popolari europei non è quella di Casini. Che la Margherita non può essere più a destra di Fini e Berlusconi. Fassino invece deve riuscire ad imporre alla Margherita il rispetto degli accordi di programma. Perché loro hanno sottoscritto l'introduzione delle unioni civili, c'è poco da fare: c'è la loro firma. Almeno, Mastella è stato onesto e sincero, non ha firmato quella parte del programma dell'Unione. È questa la doppia morale di certi cattolici. O la falsa coscienza con cui hanno firmato. Anzi a questo punto lancio una sfida alla Binetti...».
Quale?
«Non sa la Binetti che la legge 382 del 1990, quando c'era il Caf (il governo di Andreotti, Forlani e Craxi) concede i risarcimenti dello Stato anche ai conviventi more uxorio delle vittime del terrorismo? Che fa la Binetti? Prova a farla cancellare, quella legge? La verità è che, almeno per il momento, il Caf è più avanzato del governo di centrosinistra».