Ecologia e sapori multi-enici quest'anno alla notte degli Oscar. Molte molte star hanno annunciato che lasceranno a casa le solite limousine, per usare le auto verdi, con motori elettrici messe a disposizione dall'Academy; altre si faranno portavoce di tradizioni lontane da quelle Usa. Tra i venti attori candidati vi sono infatti due ispanici, una asiatica e una legione di non americani e britannici. Oltre a cinque attori di colore.
Mai come quest'anno il calderone etnico presente agli Oscar aveva raggiunto un mix così variegato. Hollywood sembra avere perso il suo ruolo centrale e trova altrove i talenti necessari per alimentare la sua linfa.
Se gli attori di colore si erano già fatti largo sul red carpet a partire dal 2002, quando ben 11 di loro avevano ricevuto candidature per le loro interpretazioni e Denzel Washington e Halle Berry avevano trionfato nelle due maggiori categorie, nella manifestazione del 2007 sono proprio gli attori afro-americani i grandi favoriti a conquistare le statuette. Forest Whitaker è il favorito nella categoria del miglior attore per il ruolo in 'L'Ultimo Re di Scozia', Eddie Murphy dovrebbe portare a casa l'Oscar per il miglior attore non protagonista per la sua toccante interpretazione del cantante James 'Thunder' Early, nel film 'Dreamgirls'. E soprattutto la cantante Jennifer Hudson che, al suo esordio nel mondo del cinema, ha sfoderato un'interpretazione magistrale.
La Torre di Babele comprende anche l'attrice giapponese Rinko Kikuchi (che in "Babel" è una sordomuta), le ispaniche Penelope Cruz (Volver) e Adriana Barraza (sempre 'Babel), l'australiana Cate Blanchett, numerosi registi messicani, un film americano parlato solo in giapponese (Lettere da Iwo Jima), due registi britannici (Stephen Frears per 'The Queen' e Paul Greengrass per 'United 93). Tre le artiste britanniche in lizza come miglior attrice (Judi Dench, Helen Mirren e Kate Winslet). Anche le sceneggiature candidate all'Oscar vengono da luoghi come il Giappone, il Messico e l'Inghilterra.
C'è però un illustre americano che quest'anno, finalmente, dovrebbe portare a casa la statuetta. Si tratta di Martin Scorsese, già candidato per cinque volte in passato e altrettante beffato dal voto della Academy (con "Toro Scatenato" , "Ordinary People", "Goodfellas, Quei Bravi Ragazzi", "Gangs of New York" e "'L'Aviatore". Ma stavolta, con "The departed" (peraltro uno dei film meno personali di Scorsese) tutti gli astri sembrano perfettamente allineati per dare la soddisfazione della sua prima statuetta.
Altra caratteristica degli Oscar di quest'anno sarà l'importanza assunta dalla tematica ecologica, portata alla ribalta dal documentario "Una Verità Scomoda" (tra le opere candidate alla statuetta per il miglior documentario), dedicato alla crociata dell'ex vice presidente Al Gore per mettere in guardia l'umanità dai rischi dell'uso di gas inquinanti. Proprio in nome di una maggiore attenziona al pianeta, la Global Green USA ha presentato le auto verdi che saranno messe a disposizione domenica agli Oscar. Leonardo di Caprio, interprete del film denuncia" Blood diamond", ha già comunicato che la utilizzerà.