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Racconto erotico

Ultimo Aggiornamento: 18/05/2007 17:55
18/05/2007 17:55
 
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Suocero (preso da clubclassic.net)

Quando mi sono sposato tutti i miei amici mi avevano avvertito sui pericoli dei contatti con i famigerati suoceri. Non credevo a tutto quello che mi dicevano anche perchè nel mio caso i genitori di mia moglie sono delle persone davvero speciali. Lei, mia suocera aiuta sempre mia moglie, una specie di donna di servizio ma gratis. Mio suocero, invece è un tipo molto sportivo, nonostante la sua età, ha 57 anni, va tutti i giorni a farsi una corsetta nel parco. Gioca a tennis con i colleghi di ufficio ed è un nuotatore formidabile. Anche molto elegante, pantaloncini bianco estivo e una maglietta aderente che mette in risalto i suoi muscoli. Devo dire la verità anche se non sono attratto verso i maschi non mi dispiacerebbe proprio per niente farmelo. Lui si deve essere accorto di questo mio interesse verso di lui e spesso quando siamo soli, mi da certe palpate al mio culetto e alludendo con battutine a doppio senso che lasciano pensare che anche a lui non dispiacerebbe farmi un bel servizio al mio buchetto vergine.

L'occasione venne la scorsa settimana siamo rimasti soli a casa io e lui perchè le nostre moglie erano andate a trovare delle amiche per la solita partitina a canasta. Dopo un aperitivo a base di tartine al salmone e caviale ci sedemmo per iniziare il pranzo. Tra il primo e il secondo mi alzai per portare in cucina i piatti è lui mi segui dandomi una mano. Quando eravamo in cucina parlammo del più e meno, della palestra e di tutti quegli esercizi che bisogna fare per mantenersi in forma. Vedevo che il mio suocero faceva continui riferimenti al mio corpo, dicendo che non avevo bisogno di fare palestra e stavo benissimo e mentre parlava mi ero accorto che si toccava il cazzo, che nel frattempo aveva raggiunto dimensioni ragguardevoli. Lui non aveva le mutante perchè riuscivo a vedere distintamente la sua cappella sotto i pantaloncini. Ero eccitatissimo ma non volevo farlo vedere cosi cambiai del tutto argomento chiedendogli se mi dava una mano a prendere dal forno il pollo.

Quando mi chinai lui in piedi diritto dietro di me. Mi afferrò con entrambe le mani i glutei. Mi palpava con un movimento circolare le natiche sode e sfregando lungo la fessura. E sentivo il suo caldo ventre premuto contro i miei glutei freddi e avvertivo la sua asta premere sul mio culetto. Fu un secondo ma mi bastò per sentire l'ano allargarsi alla ricerca di un cazzo. Non provai a reagire mi sentivo per niente a disagio, anzi, non vedevo l'ora di perdere al mia verginità. Sarebbe stata la mia prima esperienza omosessuale: avrei perso la mia verginità per merito di mio suocero, che già cominciava ad eccitarsi. Poi mi volsi con la testa verso di lui guardandolo, il suocero mi fece segno di approvazione e mi disse: "Sei niente male mio bel maialetto!" Quindi mi guardò e senza chiedere nulla iniziò a rovistarmi il culo con il suo cazzone, il mio buchino era infuocato dal troppo pressare. Ancora in piedi dietro di me, si piegò su di me e premeva con forza contro la cucina. Aveva la bocca proprio sul mio orecchio e sussurrava per eccittarmi: "Ora figliolo, lo senti il cazzo contro il buco del culo!" Poi pigiò il suo bacino con movimenti rotatori con ancora più forza contro il mio culo. Riuscivo a sentire tutto, il cazzo, le palle da toro ed anche la sua eccitazione. Quei movimenti da monta mi facevano sempre più scivolare in avanti. Io tentavo di liberarmi e senza controllo agitavo le braccia lo strofinaccio, le presine, tutto andò a terra.

Ma la situazione era equivoca e imbarazzante, io non avevo la benché minima possibilità di reagire perchè lo volevo. "Sperimenterai subito quello che mia figlia ha provato quando tu l'hai fottuta per la prima volta." Mi sussurrava il suocero sfregando il suo palo contro il mio culo. Non sapevo più che fare. Che cosa ci facevo qui? Che cosa mi accadeva? Io gemevo leggermente come una cagna in calore, poi più forte sempre più forte fino quasi ad urlare. Mia moglie stava fuori e io stavo li a farmi trastullare dal suocero. Mi sentivo davvero in colpa, cosi mi girai con tutto il corpo e incontrai subito lo sguardo del suocero. Mentre mi osservava, ghignava. "Non credo tu sia normale, come fai a resistermi?" Poi un sonoro bacio sulla nuca e per finire quel lungo respiro sul collo mentre mi borbotta nelle orecchie "Sta tranquillo, sta tranquillo, scherzavo". E senza dire nulla tornai a tavola. Nessuno dei due ci guardammo negli occhi dalla vergogna e pranzammo tranquillamente.

Dopo pranzo siamo andati a riposare, lui sul divano in salotto ed io nella mia stanza. Quel pomeriggio faceva un caldo atroce e chiuso nella mia stanza sul letto stavo solo con i slip neri, mi ritornavano alla mente delle immagini. Io rividi la scena della cucina, lui così maschio, che si interessava a me sessualmente, mi eccitava. Quel cazzo che mi premeva dietro, la voglia era tanta e mi prudeva l'ano. Il mio cazzo gonfio e teso da far paura, abbassai gli slip e sfiorai con le dita il cazzo e l'ano, sempre molto eccitato iniziai a masturbarmi lentamente passando la cappella tra le mie dita, con l'altra mano sfiorai con un dito le crespe dell'ano e poi lo penetro dentro, e provai un dolore lancinante, malgrado la mia verginità. Io sentivo dolore e non facevo niente per smettere, e non limitai solo ad infilare ma iniziai anche ad agitare il dito quasi come se volessi slargarmelo, dilatarlo tutto l'ano. Avanti ed indietro lentamente, ancora, inesorabilmente... Stavo godendo in modo pazzesco desideravo quel pezzo di carne. Mi domando anche se mi accarezzavo l'ano, anche se mi masturbavo, ma avevo il coraggio di provare un cazzo vero nel culo.

Verso le tre mi venne una sete tremenda e cosi sono andato in cucina. Passando per il salotto dove dormiva il suocero, non ho potuto trattenere dallo stupore dato che aveva il suo cazzo completamente fuori dai calzoncini: una verga niente male, nodosa e ben proporzionata. Ero eccitatissimo, e senza che lui se ne accorgesse, da dietro il divano ho iniziato a segarmi facendo attenzione a non fare rumore. Dopo qualche minuto sborrai nelle mie mani dalla goduria e cosi presi coraggio mi sono inginocchiato accanto a lui e ho iniziato a dare dei piccoli colpi di lingua sulla sua cappella.

Ben presto il cazzo si ingrossa e più diventa grosso più io mi eccitavo; presi al volo una candela che stava sul tavolino e iniziai a scostare le pighe dei slip e spararmelo dentro il mio buchetto stretto e palpitante dalla voglia di prenderlo quel bel cazzone. Prima con calma poi piano, piano, ritmando i movimenti sempre più veloce, alla fine era quasi tutto infilato dentro il mio sfintere già largo dalla goduria. Mi stavo inculandomi da solo e contemporaneamente stavo facendo uno stupendo bocchino a mio suocero che se la dormiva beatamente. La cosa che mi faceva venire il sangue alla testa era che lui non si svegliava e cosi continuai. Riuscii anche a ciucciare le sue palle ma sul più bello, quando avevo quasi raggiunto l'orgasmo, ho sentito una voce calda che mi sussurrava "finalmente brutto frocio, continua a sbocchinarmi troia. Che adesso te lo schiaffo dentro il tuo bel buchetto voglioso".

Adesso era lui che senza dirmi una parola, mi girò e mi dispose sul divano in modo da mettere in evidenza il mio culetto. Io in quel momento non osavo più muovermi, mi risolsi semplicemente a lasciare accadere le cose. Il suocero mi afferrò per fianchi e si adoperò per tirarmi giù i slip sul culo. Accaddè tutto molto rapidamente mi calò i slip fino alle ginocchia, mi afferrò le natiche e le palpò golosamente. Prese a leccarmi il buco del culo con grande avidità, si aiutava con le dita della mano per allargare il forellino e permettere alla sua lingua di entrare sempre più dentro. Poi mi sputò sul culo e la spalmò sulla fessura delle natiche, finché non diventò tutto scivoloso. Quando il foro era diventato ben elastico pronto alla penetrazione, diresse la sua grossa cappella verso l'entrata e mi disse: "Ora caro finocchietto, trattieni il fiato, lurida troia, è giunta la tua ora. Lo prenderai nel culo.!" Sputò di nuovo nella mia fessura e conficcò la nerchia con un solo colpo nel mio buco di culo. Quindi egli pigiò dentro e io urlai per il dolore. "Urla brutto frocio succhiacazzo, sei una cagna in calore, una troia da monta!" Mi disse affannnosamente lui. Il dolore era insopportabile. Il suo cazzo era così grosso e duro. Certamente non mi ritrovai eccitato era troppo doloroso.

Il dolore fu grande ma anche la goduria. I miei muscoli rettali si sforzavano di chiudere con sofferenza il gigantesco buco, che là era stato aperto. Con tre quarti di cazzo ben piazzato dentro all'intestino che mi scoppiava. Il cazzo rimaneva là e mi rendeva il buco incandescente. Il suocero tranquillamente lo lascia dentro e poi iniziò a fottermi, prima piano poi sempre più svelto. Mi teneva per i fianchi e chiavava il mio culo. Mi stantuffo per bene nel culo per quasi mezz'ora. Ero come in trance. Io gemevo leggermente, poi più forte sempre più forte fino quasi ad urlare. I miei urli seguivano il ritmo della scopata. Il mio culo soffriva. Lui mi passò la mano sulle natiche poi le colpì per due tre quattro volte. Mi incitava ad ansimare più forte. Colpiva con la mano aperta, come si fa con una puledra da domare. Poi tutto si fermò. Lui penetrò completamente e profondamente.

Poi si aggrappò ai miei fianchi e tentò di premermi dentro il cazzo fino alle palle. Il sua nerchia si gonfiò ulteriormente e esplose nelle mie viscere già irritate. E alla fine mi annaffiò con un fiotto caldo di sborra che io, con grande sapienza mi spalmai sul torace. Egli si accasciò sulla mia schiena e respirò sfinito con il suo cazzo ancora in culo. Dopo un pò il suocero si alzò, tirò fuori il suo cazzone dal mio culo. Io giacevo ancora sul divano, con i slip alle ginocchia, il suo succo colava ancora dal mio culo rotto e slabbrato irritato fino all'estremo. Non contento se ne volle fare un'altra ma questa volta nella bocca.

Mi entro’ tutto con un’unica, potente spinta, e io subito chiusi a ventosa le labbra su quel palo carnoso e nodoso, e lo lascia prendere il ritmo. Fin da subito affondava tutto quello che aveva disponibile, dentro la mia bocca, arrivando a urtare le palle contro il mio mento. Poi si ritraeva velocemente e ritmicamente. Mise un piede sul divano contro la quale avevo appoggiato la testa, divaricando ancora di piu’ le cosce e mostrando apertamente due palle rosse e pesanti e leggermente pelose. Quell'odore tipico dei testicoli mi inebriava e sentì un certo godimento. In quanto poteva accarezzare le sue natiche sode e rotondeggiante, che si contraevano mentre spingeva nella mia gola. Mentre mi fotteva mi insultava che io ero un culattone, frocio, rottinculo. In quella posizione, evidentemente, poteva muoversi meglio e godere ancora di piu’. E poi si distese in lungo e iniziò a scoparmi come se stesse pompando una fica. Mi rivoltava sotto al quel corpo possente cercava di spingere avanti e in dietro su quelle gambe muscolose, abbronzate e pelose, quelle natiche dure e sode come marmo.

Con entrambe le mani gli afferrai le natiche e, aiutandomi con le dita per spalancargli le chiappe, gli ficcai un dito nel culo, e lo attirai con forza a me in modo da avere il suo cazzo direttamente giu’ in gola. Lo sentii irrigidirsi sulle gambe, contrarre gli addominali. Un urlo di godimento e di estasi, simile al ruggito emesso da un leone quando si accoppia, scappo’ dall’unica gola libera tra la mia e la sua: GOOOOOOODO. SIII’ GOOODO. GODO. GODO. GODO. GODO. GODO. GODO. Proprio cosi’, un grido animalesco e relativa spiegazione della sensazione che stava provando. Alla fine inondò la mia gola obbligandomi ad ingoiare tutto sino all'ultima goccia e per ogni bollente schizzo di sborra che mi sparava giu’ dritto in gola. Fu’ quasi emozionante.

Mentre si staccava da me per riprendersi l’arnese, io con la lingua e le labbra glielo ripulivo bene bene. Mentre lui rimase stordito dalla mia esuberanza e seduto sul divano a fissarmi. Mentre ero ancora a terra semisvenuto dal troppo godere, davanti a lui. "Grazie, tirati su adesso" mi disse; io obbedii un po' sorpreso dal tono gentile che aveva usato con me. Rimanemmo a fissarci, poi si avvicinò e mi baciò in bocca; sulle prime fui molto sorpreso, poi ricambiai il bacio dandogli anche la lingua che leccò avidamente con la sua. Lui continuò a baciarmi mentre io gli accarezzavo i fianchi. Poi si staccò e senza una parola si diresse verso i suoi abiti e finì di vestirsi. Poi mi disse: "Mi raccomando non far parola con nessuno. Capito?" Feci cenno di si con la testa.

Ebbi solo il tempo di guardarlo brevemente negli suoi occhi prima che si allontanasse dalla porta di casa. lasciandomi nudo, sporco, sverginato, pieno di sborra e col culo in fiamme. Rimasi seduto sul divano, nudo per un po' mentre ripensavo all'accaduto e soprattutto al mio adorato suocero. feci una bella doccia, crollai nudo sul letto in un sonno profondo e meraviglioso. Da quel giorno sono passati dei lunghi mesi da quando abbiamo fottuto per la prima volta. Tra me e lui e nata una solidarietà nuova che ci fece desiderare sempre di più la vicinanza dell'altro, vicinanza che fino ad allora non avevamo apprezzato nel modo giusto. Adesso quando mi parlano male dei suoceri io mi metto a ridere e nessuno capisce il perchè.
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