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Spagna: legge sui matrimoni gay

Ultimo Aggiornamento: 10/04/2006 01:59
26/07/2004 19:48
 
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Continua in Spagna l'effetto Zapatero.
Il leader socialista che ha vinto le elezioni, sconfiggendo l'amico di Bersluconi Aznar, continua il suo programma di riforme nel Paese.
Tra l'altro ha dichiarato la massima apertura verso il riconoscimento delle coppie di fatto (anche omosessuali).
Un bel passo in avanti in un Paese ultracattolico come la Spagna che ha alle spalle una tradizione religiosa simile all'Italia.
Domanda: perchè in Spagna sì e da noi no? [SM=x432724]



02/10/2004 01:12
 
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Continua l'ormai lungo elenco di amministrazioni di sinistra che appoggiano le unioni gay. L'ultima in ordine di tempo è quella della cattolicissima Spagna dove il mitico Zapatero (bellissimo uomo tra l'altro [SM=x432729]) ha mantenuto un'altra delle sue promesse elettorali e ha dato il via libera al disegno di legge con cui si rendono legali i matrimoni gay.
Gli articoli del disegno di legge garantiscono alle coppie gay gli stessi diritti dei coniugi eterosessuali compreso il divorzio, gli alimenti, il mantenimento dei figli, l'eredità, la cittadinanza e l'adozione, ma solo di bambini spagnoli. La normativa dovrebbe entrare in vigore il prossimo anno, dopo il via libera del Parlamento.

CHE DIRE: COMPLIMENTI ALLA SPAGNA E A ZAPATERO! [SM=x432766]
Quando avremo un miracolo simile in Italia???? bah! [SM=x432790]

[Modificato da GayAbruzzo 02/10/2004 1.14]




02/10/2004 19:04
 
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...ed ecco i primi commenti...
GAY/ PEDRIZZI: LEGGE ZAPATERO, ECCO LA SINISTRA AL GOVERNO...
02/10/2004 - 15:10
"E' la negazione della famiglia naturale"

Roma, 2 ott. (Apcom) - "Quello che sta accadendo in Spagna, nazione considerata cattolica, accadrebbe anche in Italia, se la sinistra tornasse al governo. Perché la rivoluzione progressista, relativista e materialista, da sempre, prevede innanzitutto questo: la negazione della famiglia naturale fondata sul matrimonio quale cellula primigenia e fondante della società e il suo abbattimento". Lo sostiene il senatore Riccardo Pedrizzi, responsabile nazionale di AN per le politiche della famiglia commentando la legge per il riconoscimento del matrimonio gay voluta dal governo spagnolo guidato da Zapatero.

"La legge Zapatero - osserva Pedrizzi- è contro il bene comune, perché la società deve la sua sopravvivenza alla famiglia naturale fondata sul matrimonio, la quale svolge il ruolo di garantire l'ordine delle generazioni".





solo per voi

Simone
02/10/2004 22:16
 
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Re: ...ed ecco i primi commenti...
Purtroppo Pedrizzi ha torto. In Italia una legge così non passerebbe mai nemmeno con la sinistra al governo! Ce lo vedete Mastella o qualcuno della Margherita ad appoggiare una legge per le coppie omosessuali? Ma va va.... [SM=x432744]



04/10/2004 22:27
 
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Re: Re: ...ed ecco i primi commenti...

Scritto da: GayAbruzzo 02/10/2004 22.16
Purtroppo Pedrizzi ha torto. In Italia una legge così non passerebbe mai nemmeno con la sinistra al governo! Ce lo vedete Mastella o qualcuno della Margherita ad appoggiare una legge per le coppie omosessuali? Ma va va.... [SM=x432744]



credo che a volte, questa sinistra sia più conservatrice della destra....e cmq non chiamerei "sinistra" nè Mastella nè la Margherita....
04/10/2004 22:49
 
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Re: Re: Re: ...ed ecco i primi commenti...

Scritto da: 232425 04/10/2004 22.27


credo che a volte, questa sinistra sia più conservatrice della destra....e cmq non chiamerei "sinistra" nè Mastella nè la Margherita....


purtroppo hai ragione... [SM=x432720]



05/10/2004 11:37
 
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Re: Re: Re: Re: ...ed ecco i primi commenti...

Scritto da: GayAbruzzo 04/10/2004 22.49

purtroppo hai ragione... [SM=x432720]



l'Italia è un paese troppo "baciapile" per poter minimamente pensare ad una modifica delle Leggi sulla via di quanto fatto in Spagna......(pur pensando che la Spagna è cattolicissima)...
05/10/2004 19:21
 
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Re: Re: Re: Re: Re: ...ed ecco i primi commenti...

Scritto da: 232425 05/10/2004 11.37


l'Italia è un paese troppo "baciapile" per poter minimamente pensare ad una modifica delle Leggi sulla via di quanto fatto in Spagna......(pur pensando che la Spagna è cattolicissima)...


concordo pienamente..purtroppo! mi trasferirò in spagna! viva zapateroo [SM=x432734]



15/06/2005 17:09
 
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MADRID - La commissione giustizia del senato spagnolo ha oggi approvato una modifica del progetto di legge sul matrimonio gay con la quale si lasceranno liberi i funzionari civili di non celebrare l'unione per motivi di coscienza.

L'emendamento, che è stato approvato con i voti del partito Popolare (PP) e della Unione democratica di Catalogna e l'astensione del Partito nazionalista basco (Pnv), è stata definita una "assurdità giuridica" dal Partito Socialista. Esso prevede comunque che il funzionario che si rifiuti di celebrare il matrimonio venga sostituito.

La modifica dovrà ancora passare l'esame del plenum del senato e poi eventualmente della camera, e non sembra preoccupare il governo socialista.

Contro la legge sul matrimonio gay si terrà una grande manifestazione a Madrid il 18 giugno organizzata dal Foro della Famiglia e appoggiata ufficialmente dalla Conferenza episcopale e dal PP.

http://www.tio.ch/common_includes/pagine_comuni/articolo_interna.asp?idarticolo=210255&idtipo=2
16/06/2005 13:06
 
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Re:

Scritto da: zon@ venerdi 15/06/2005 17.09
MADRID - La commissione giustizia del senato spagnolo ha oggi approvato una modifica del progetto di legge sul matrimonio gay con la quale si lasceranno liberi i funzionari civili di non celebrare l'unione per motivi di coscienza.

L'emendamento, che è stato approvato con i voti del partito Popolare (PP) e della Unione democratica di Catalogna e l'astensione del Partito nazionalista basco (Pnv), è stata definita una "assurdità giuridica" dal Partito Socialista. Esso prevede comunque che il funzionario che si rifiuti di celebrare il matrimonio venga sostituito.

La modifica dovrà ancora passare l'esame del plenum del senato e poi eventualmente della camera, e non sembra preoccupare il governo socialista.

Contro la legge sul matrimonio gay si terrà una grande manifestazione a Madrid il 18 giugno organizzata dal Foro della Famiglia e appoggiata ufficialmente dalla Conferenza episcopale e dal PP.

http://www.tio.ch/common_includes/pagine_comuni/articolo_interna.asp?idarticolo=210255&idtipo=2


Stanno cercando di recuperare terreno perduto questi cattolici moderati del [SM=x432725]



16/06/2005 19:40
 
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Spagna: i gay del pp all'attacco
MADRID, 15 juin 2005 - L'associazione gay del Partito Popolare spagnolo ha minacciato oggi di "svelare" i nomi dei deputati del PP omosessuali che hanno votato contro il progetto di legge che autorizza il matrimonio gay se il partito non lascia libertà di voto per il suo secondo passaggio al Congresso.

"Se il PP non dà libertà ai suoi membri riguardo la legge sul matrimonio omosessuale, se impedisce che i suoi membri possano votare in tutta coscienza e con voto segreto, svelerò pubblicamente i nomi dei deputati del PP omosessuali che hanno votato contro la legge poiché avranno votato contro sé stessi", ha detto a l'AFP il presidente della piattaforma gay del PP, Carlos Alberto Biendicho.

"Le conseguenze di tale rivelazione sono evidenti", secondo Biendicho, il quale assicura che così il PP perderebbe i voti di quel "milione d'omosessuali che hanno votato per il partito".

Il progetto di legge che autorizza il matrimonio e l'adozione per le coppie omosessuali è stato adottato dal Congresso dei deputati in aprile. Tale progetto deve effettuare un passaggio puramente formale al Senato il 22 giugno prima di ritornare a fine giugno al Congresso dei deputati per l'approvazione definitiva prima dell'entrata in vigore prevista per quest'estate.

Sabato prossimo si terrà a Madrid una manifestazione contro questo progetto di legge. La Chiesa spagnola e il PP hanno già dato il loro sostegno ufficiale.

http://www.gaynews.it/view.php?ID=32728
16/06/2005 19:55
 
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Fermento cattolico e nel Pp “Ma paradossalmente è il premier a portare in piazza l’opposizione”
Madrid. Ma dov’è Zapatero? Nel grande corteo di ragazzi occhialuti disegnati sulla copertina del settimanale spagnolo Epoca, il premier naturalmente non c’è. I manifestanti, infatti, innalzano cartelli che compongono un inno contro le leggi varate dal governo socialista di Madrid. Leggi che, come è noto, si incaricano di regolamentare il matrimonio omosessuale e la possibilità di adozione di bambini da parte di coppie dello stesso sesso. Epoca è un periodico di destra, poco propenso a uno stile british. All’interno di un affilato articolo sulla “Famiglia, l’altra vittima del governo”, non si perita di innestare un box sul “Seguente passo: l’incesto”. Si tratta di un angolo estremo di un movimento di protesta più ampio, un angolo che non si tira indietro in una gara di popolarità tra i cittadini ingaggiata contro il premier. Infatti, il titolone di Epoca che si domanda “Donde està Zapatero?” vuole imitare al contrario il preteso “socialismo ciudadano” del capo del governo. Un socialismo, cioè, che tenga in massimo conto le opinioni della maggioranza dei cittadini. Ma che certo non parteciperà alla grande (almeno nelle previsioni degli organizzatori) manifestazione che sfilerà sabato pomeriggio nelle vie di Madrid a sostegno della famiglia tradizionale.
Difficile valutare le dimensioni dell’affluenza. Probabile però prevedere la composizione del corteo, che sarà dominato dalla mobilitazione delle associazioni cattoliche. Una sorta di nuovo inizio anche per esse. Infatti, come ricorda al Foglio José Luis Restan, direttore dei programmi religiosi della radio di ispirazione cattolica Cope, “è dai primi anni Ottanta, cioè dai tempi del governo Gonzáles, che l’associazionismo cristiano non si misura con la piazza. Molti credenti però sono convinti che con questa legge si sia toccato un valore troppo importante. Un valore civile e sociale”.
Certo, un grande aiuto è arrivato dal Partito popolare: alcuni suoi rappresentati parteciperanno alla manifestazione. I laici del Pp osservano con prudenza l’agitarsi dei compagni di partito più “religiosi”, e danno l’impressione di non sapere bene dove collocarsi. “Sono in una posizione delicata”, dice Restan, che dal suo osservatorio racconta i popolari: legati sì a una moderata vena libertaria mostrata già nei governi Aznar, ma sempre più attenti all’ascolto di quella parte di base contraria al radicalismo di Zapatero. Il Pp ha deciso di provare a togliersi di dosso l’opacità degli ultimi mesi. “E’ – per così dire – proprio il governo Zapatero ad aver portato in piazza l’opposizione, con la radicalità del suo operato”, spiega Restan. Ora resta da vedere se questa rivendicazione di identità saprà coinvolgere gli spagnoli. E’ difficile far breccia tra i socialisti, sperare cioè in una riedizione iberica di quella parte del centrosinistra italiano, anche laico, che non si è speso per il “sì” al recente referendum. “E’ piuttosto strano: pochissimi a sinistra hanno mostrato chiara discrepanza con la posizione ufficiale del partito”, dice Restan. Soltanto due senatori del Psoe, almeno a quanto consta, hanno preannunciato che non parteciperanno alla votazione della legge: Francisco Vásquez e la catalana Mercedes Aroz, la quale lamenta che “la legge non dà priorità ai diritti degli infanti” e “non mantiene l’equilibrio necessario” tra la difesa “di una minoranza di omosessuali e la salvaguardia degli interessi generali”.

Quel che manca alla guerra culturale
A occhio, nelle strade di Madrid non sembra comunque serpeggiare un’incontenibile riscoperta identitaria di una Spagna delle radici. L’attesa della manifestazione pare emozionare soltanto una porzione ben definita di cittadini. Il che non vuol dire che l’opinione pubblica sia pervasa di aneliti libertari del tutto dimentichi del costume sociale iberico. Piuttosto, sembra palesarsi la difficoltà di coinvolgere in una battaglia laica ma tradizionalista molti singoli cittadini, che sarebbero pur d’accordo nel porre un freno alla legislazione gay friendly di Zapatero, ma non sono parte dell’associazionismo cattolico.
Così finisce che anche il taxista Gregorio ha le idee un po’ confuse. Dopo aver prudentemente chiesto al passeggero se non sia per caso “homosexual”, e, rassicurato, essersi poi esibito in una sbrodolata senza briglia sui gay, ora chiamati “maricones” (suppergiù: finocchi) con un sapiente alternare del registro linguistico, Gregorio dichiara che sabato prossimo a Madrid ci sarà un gay pride. Informato del fatto che la manifestazione avrà un segno piuttosto diverso, il conducente commenta ineffabile: “Allora sarà pieno di gente”. Però, visto che per ora la propaganda dei promotori non scalda il cuore di molti possibili partecipanti, o perlomeno non è ancora forte e chiara, il corteo rischia di non vedere tra i marciatori molti potenziali aderenti.

http://www.ilfoglio.it/articolo.php?idoggetto=23015
17/06/2005 18:12
 
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MATRIMONIO GAY. I VESCOVI RUSSI SOLIDALI CON QUELLI SPAGNOLI
Roma, 16 giu. (Apcom) - I vescovi cattolici russi esprimono la più totale solidarietà ai colleghi iberici che sabato manifesteranno a Madrid per protestare contro la legge che equiparerà le unioni omosessuali al matrimonio. "Le notizie che ci giungono dalla Spagna riguardanti le modifiche della legge sul matrimonio non esiterei a chiamarle tragiche" dice l'Arcivescovo di Mosca monsignor Tadeusz Kondrusiewicz. "Non è concepibile come

in un paese cattolico come la Spagna, con una grande tradizione cattolica, dove il Vangelo viene proclamato da tanti secoli e che ha dato alla Chiesa cattolica tanti mistici, possano succedere cose del genere. Pertanto appoggio pienamente l'impegno dei cattolici in Spagna e dei loro Vescovi".

"Qui sono in gioco la vita e la famiglia come l'ha creata Dio stesso" continua monsignor Kondrusiewicz all'agenzia vaticana Fides. "Ci dobbiamo anche chiedere quale educazione potranno avere dei figli quando non hanno una madre e un padre? Quale futuro avrà la società ? Non possiamo sottovalutare il ruolo importantissimo e determinante della madre nell'educazione dei figli e, non ultimo, anche nella trasmissione della fede. Da noi si dice che la mamma fa la prima croce sulla fronte del suo bambino, è una cosa di cui ho potuto sperimentare personalmente l'importanza, nei tempi dell'ateismo imposto dallo stato".

Quanto alle sfide nella Federazione Russa, l'arcivescovo ha spiegato che à le problematiche cui devono fronteggiare i vesovi riguardano i divorzi. "Il primo problema delle famiglie èl'aumento dei divorzi con la onseguente distruzione delle famiglie. Attualmente il tasso medio dei divorzi nel nostro paese è del 50 per cento con punte fino al 70 per cento fra le coppie giovani. Un altro problema sono i bambini di strada il cui numero non è statisticamente confermato ma si aggira fra 1 e 3 milioni".

http://www.gaynews.it/view.php?ID=32741
17/06/2005 18:13
 
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SPAGNA: OMOSESSUALI DENUNCIANO IL 'NAZIONALCATTOLICESIMO'
MADRID, 16 GIU - Gli omosessuali spagnoli hanno denunciato oggi come un rigurgito di ''nazionalcattolicesimo''

la marcia di sabato contro il progetto di legge sul matrimonio gay,sostenuto dalla chiesa e dal partito Popolare (PP).

Secondo la presidente della Federazione dei gay e delle lesbiche,Beatriz Gimeno, si tratta di ''un ritorno indietro a 30 anni fa, con il rigurgito del nazionalcattolicesimo, dell'estrema destra e della chiesa in piazza''.

La Federazione ha annunciato che rispondera' alla marcia portando nelle strade di Madrid due milioni di persone il 2 luglio alla 'giornata dell'orgoglio gay'.

La Federazione gay ha accusato la marcia di essere una manifestazione di ''intolleranza'' e che va ''contro tutti gli omosessuali e i loro diritti'' e ''non beneficia in alcun modo l'immagine del paese''.

La Federazione ha spiegato che sabato non fara' nessuna contromanifestazione ma si limitera' a leggere un manifesto davanti al monumento alla costituzione, nel centro di Madrid. La vera controprova di forza, ha precisato Gimenez, sara' invece il prossimo 2 luglio con le celebrazioni della ''giornata dell'orgoglio gay'' dove si attendono due milioni di persone.

Il portavoce della conferenza episcopale , Juan Antonio Martinez Camino ha oggi affermato, citato dalla radio dell'episcopato, di essere ''ottimista'' sulla partecipazione alla manifestazione convocata dal Foro della Famiglia ma ha

ammesso di avere dubbi sulla sua efficacia visto l'atteggiamento

non disponibile delle autorita'. Secondo Camino la partecipazione della chiesa alla marcia, dove sara' presente

anche l'arcivescovo di Madrid Antonio Maria Rouco Varela, e' ''eccezionale'' perche' ''la situazione e' ancora piu'

eccezionale''.

La manifestazione, cui si aspetta la presenza di diverse centinaia di migliaia di persone e' un'altra sfida al governo di Jose Luis Rodriguez Zapatero dopo quella convocata nelle scorse settimane dall'Associazione delle vittime del terrorismo (Avt)

contro il negoziato con l'Eta, anche essa appoggiata dal Pp. E da quella a Salamanca contro il trasferimento degli archivi sulla Guerra Civile.

La manifestazione di sabato si terra' peraltro alla vigilia delle elezioni regionali in Galizia oggetto di un altro duro scontro fra il PP, che rischia di perdere la maggioranza assoluta, e il governo socialista.


http://www.gaynews.it/view.php?ID=32747
17/06/2005 18:15
 
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MADRID, VESCOVI IN MARCIA CONTRO I GAY
L'arcivescovo di Granada ha già affittato 22 autobus (ognuno costa 1.200 euro più Iva), il suo collega di Madrid, Antonio Maria Rouco Varela, fino a gennaio presidente delle Confederazione episcopale spagnola, ha promesso che scenderà in piazza, con lui altri tre vescovi ausiliari della diocesi e i titolari delle vicine diocesi di Getafe e Alcalà de Henares; non si sa ancora se ci sarà il primate, il vescovo di Bilbao, Ricardo Blazquez, ma sicuramente ci saranno almeno mezzo milione di persone (annunciano gli organizzatori), tutte sabato per le vie di Madrid per protestare contro la legge che istituisce i matrimoni omosessuali. Il mondo cattolico spagnolo non ha esitazioni, prende di petto il governo Zapatero e lo sfida in un terreno non suo, la piazza. Con la gerarchia ecclesiastica ci sarà anche il Partido popular, prima forza di opposizione e pure lui più che mai deciso a riappropriarsi della mobilitazione come strumento politico, e soprattutto delle sua visibilità. Su questa scelta pesano non poco le elezioni regionali di domenica in Galizia dove Manuel Fraga, ottuagenario ex-ministro di Franco, rischia di perdere per la prima volta la maggioranza assoluta. Ma la cosa potrebbe avere un prezzo visto che la Piattaforma popolare gay, vicina al partito, ha chiesto ai militanti galleghi di votare in bianco e soprattutto ha minacciato di fare il nome di dirigenti gay del Pp.

Ma torniamo alla manifestazione. È stata indetta dal Foro spagnolo della Famiglia, organizzazione venata di Opus dei, dei Legionari di Cristo e dei neocatecumeni e che raccoglie «più di 5.000 associazioni, raggruppate in 117 federazioni, 19 confederazioni ed altre entità che rappresentano quattro milioni di famiglie». Appuntamento in piazza Cibeles alle sei del pomeriggio per percorrere il tragitto che arriva fino a Puerta del Sol sotto uno slogan un po' lungo, «la famiglia sì che interessa. Per il diritto a un padre e a una madre. Per la libertà». Le premesse sono invece due: i matrimoni gay rappresentano «un attentato contro l'istituzione del matrimonio» e il diritto di adottare va «contro il diritto del minore a un padre e una madre». Su quest'ultimo punto si va giù con più forza, sbandierando un rapporto della Piattaforma HazteOir , Fattisentire, in cui si afferma che «i bambini cresciuti in coppie omosessuali soffrono più frequentemente di disturbi nell'identità sessuale, drogadipendenza, insuccesso scolastico ed abusi sessuali paterni».

Julian Contreras, presidente della Confederazione cattolica dei genitori, Concapa, si è chiesto ieri: «adesso stiamo parlando di relazioni omosessuali o di lesbismo. E domani, se la zoofilia è sempre esistita, verrà regolata con una legge?». Il vescovo di Granada, Javier Martinez, oltre ad affittare i bus, ha distribuito ieri un comunicato in cui afferma che «il matrimonio tra persone dello stesso sesso discrimina i veri matrimoni» e «offende l'intelligenza». Per Rouco Varela non si «può ridurre il matrimonio a un mero prodotto culturale». Attesa in piazza anche Ana Botella, signora Aznar nonché consigliere comunale a Madrid e che sabato, data l'assenza del Sindaco, farà pure le sue veci.

La Chiesa di Spagna, dopo aver invitato i fedeli a scendere in piazza contro la riforma scolastica che rende opzionale l'insegnamento delle religione, fa adesso il grande passo e si presenta in pompa magna - attesa una ventina di alti prelati - per forzare il braccio di ferro con Zapatero. La partita si gioca pure sul divorzio accelerato (approvato dalla Camera bassa), sull'aborto (progetto di legge per renderlo più accessibile) e sull'eutanasia (verrà fatta una proposta) mentre si teme per il finanziamento degli ordini religiosi e per un'eventuale rinegoziazione del Concordato del 1976 che prevede l'esenzione fiscale per la Chiesa. Al tempo stesso è anche una prova di forza dei settori più conservatori dell'episcopato contro il nuovo presidente della Cee, più aperto. Su questo aspetto l'elezione di Ratzinger non ha certo facilitato un nuovo corso.

http://www.gaynews.it/view.php?ID=32733
17/06/2005 18:41
 
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SPAGNA: MARTINI (LEGA), DOVEROSA POSIZIONE CHIESA CONTRO ZAPATERO
Roma, 17 giu. (Adnkronos) - ''E' doverosa la discesa in campo della chiesa spagnola contro il governo Zapatero e la deriva antifamiglia che e' stata imboccata attraverso i provvedimenti per la legalizzazione dei matrimoni tra omosessuali e l'adozione dei bambini ai gay. Per questo domani saro' idealmente a Madrid''. Così Francesca Martini, responsabile della Lega per la famiglia e capogruppo in

commissione Affari sociali della Camera commenta la posizione della chiesa spagnola critica verso il governo di Madrid.

'La societa' civile -spiega l'esponente del Carroccio- deve trovare la coesione nell'affrontare le grandi sfide che attraversano la nostra epoca, che interessano i diritti della famiglia cosi' come definita dalla nostra Costituzione e la tutela dei soggetti piu' deboli. Al di la' dell'eclatante vittoria referendaria dell'astensione

a difesa della legge 40 -avverte Martini- e' arrivato il momento di

valorizzare e dare nuovi traguardi alla rete di collaborazione e di coesione di valori che si e' costituita sul territorio''.

''Si potra' riprendere il dialogo sulla Costituzione europea - sottolinea la parlamentare leghista - nel momento in cui verranno ripensati anche i suoi valori fondanti come le radici cristiane, la famiglia, il rispetto dell'identita' e la sovranita' dei popoli''.

http://www.gaynews.it/view.php?ID=32762
18/06/2005 20:18
 
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MADRID - Duencentomila persone hanno sfilato oggi pomeriggio nelle vie di Madrid, per protestare contro la legge, voluta dal governo socialista spagnolo, che autorizza il matrimonio tra omosessuali.

Uniti dallo slogan "La famiglia è importante", sotto un sole cocente, hanno aderito alla manifestazione convocata dal Foro della famiglia, uomini donne e bambini, provenienti da tutta la nazione.

Sono scesi in strada contro il governo socialista, anche i rappresentanti della chiesa cattolica spagnola, che da sempre osteggia le unioni tra omosessuali: una ventina i vescovi guidati dall'arcivescovo di Madrid, il cardinale Antonio Maria Rouco Varela, accompagnati da numerosi rappresentanti del Partito Popolare (PP).

E' stata annunciata la presenza anche di un migliaio di Ong internazionali tra cui alcune centinaia di italiani.

"Matrimonio vuol dire uomo e donna" e "Zapatero ha madre e padre, perché io no" sono alcuni dei cartelli che si vedono in mezzo ai manifestanti che stanno marciando tranquillamente da piazza Cibeles alla Porta del Sol, nel centro della capitale.

Il governo, tramite la vicepremier Maria Teresa Fernandez de la Vega, ha detto che il messaggio della manifestazione "non passerà" perché non si può discriminare e declassare una parte della popolazione.
QUESTO VUOL DIRE AVERE LE PALLE!!!




18/06/2005 21:19
 
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18/06/2005 23:53
 
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VABBè MA NON SI PUò NEANCHE IMPORRE AD UN BAMBINO DI VIVERE A CONTATTO CON UNA COPPIA DI UOMINI CHE PER LUI NON RAPPRESENTEREBBE NIENTE. LE ADOZIONI GAY SONO IL CLASSICO ESEMPIO DI LEGGE IMPOSTA E NON SENTITA SOCIALMENTE, A LUNGO ANDARE CREERà SOLO DANNI...NELLE ADOZIONI VEDO SOLO L'EGOISMO DEI GAY A VOLER PER FORZA UN BAMBINO, SENZA PENSARE MINIMAMENTE ALLE CONSEGUENZE SOCIALI CHE TUTTO CIò POTRà AVERE NEI CONFRONTI DEL BAMBINO STESSO





19/06/2005 00:05
 
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Scritto da: pAuL100V 18/06/2005 23.53
VABBè MA NON SI PUò NEANCHE IMPORRE AD UN BAMBINO DI VIVERE A CONTATTO CON UNA COPPIA DI UOMINI CHE PER LUI NON RAPPRESENTEREBBE NIENTE. LE ADOZIONI GAY SONO IL CLASSICO ESEMPIO DI LEGGE IMPOSTA E NON SENTITA SOCIALMENTE, A LUNGO ANDARE CREERà SOLO DANNI...NELLE ADOZIONI VEDO SOLO L'EGOISMO DEI GAY A VOLER PER FORZA UN BAMBINO, SENZA PENSARE MINIMAMENTE ALLE CONSEGUENZE SOCIALI CHE TUTTO CIò POTRà AVERE NEI CONFRONTI DEL BAMBINO STESSO


una legge imposta e non sentita socialmente da chi come te vede nel modello della religione cattolica l'unica famiglia possibile.



19/06/2005 05:06
 
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Sabato di protesta a Madrid dove scendono in piazza i contrari al provvedimento che equipara totalmente le unioni omosessuali al matrimonio, consentendo anche l’adozione. Partito popolare e Chiesa cattolica le anime della manifestazione.

E se pensate che in Italia ci sia stato – con il referendum sulla fecondazione – uno scontro fra stato e Chiesa, sappiate che praticamente non avete ancora visto nulla. E’ in Spagna che va in scena lo scontro più forte e radicalizzato di tutta Europa, un “muro contro muro” che va avanti ormai da oltre un anno, da quando cioè José Luis Rodriguez Zapatero è stato eletto primo ministro. Uno scontro che raggiunge oggi il suo apice, con le strade di Madrid a riempirsi di manifestanti richiamati dal “Forum per la famiglia”, dal Partito popolare e dalla Chiesa spagnola.

L’oggetto del contendere è una delle cinque riforme sociali promesse dal leader socialista in campagna elettorale: provvedimenti che Zapatero sta attuando con coerenza e che però spaccano il paese iberico. Sul banco degli imputati – in particolare - la legge sui “matrimoni” omosessuali, approvata alla Camera, ora in discussione al Senato e la cui approvazione definitiva, nuovamente alla Camera, è prevista per il prossimo 30 giugno. Il provvedimento – che modifica il codice civile - equipara totalmente le unioni fra omosessuali ai matrimoni civili, concedendo anche la possibilità di prendere bambini in adozione. Contro questo progetto – che i sondaggi indicano condiviso da una maggioranza degli spagnoli – si è esposto in prima fila non solo l’associazionismo familiare, non solo il Partido Popular di Mariano Rajoy, ma anche la Conferenza Episcopale spagnola, al punto che a manifestare in piazza vi saranno – fra gli altri – almeno una ventina di vescovi. Uno strappo di non poco conto.

A sfilare per la capitale spagnola ci sarà anche un porporato: è il card. Antonio Maria Rouco Varela, arcivescovo di Madrid e fino a poco tempo fa presidente della Conferenza Episcopale. Con lui, oggi – dalle ore 18 alla Puerta del Sol – un’altra ventina di vescovi, con le assenze però dei titolari delle diocesi più grandi, da Barcellona in giù. E non ci sarà probabilmente neppure Ricardo Blazquez, titolare della diocesi di Bilbao e attuale presidente della Conferenza Episcopale Spagnola, la quale ha comunque espresso in forma ufficiale il proprio sostegno al corteo. Uno marcamento – quello del presidente - che evidenzia alcune remore nell’utilizzo aperto dello strumento della piazza, che secondo una sensibilità diffusa in una parte dell’episcopato spagnolo, non farà altro che radicalizzare il già acceso conflitto fra il governo e la Chiesa. Tanto più che neppure in campo politico, con le assenze dell’ex premier José Maria Aznar e dell’attuale leader del Pp Mariano Rajoy, la presenza dell’opposizione sarà al completo.

I toni del dibattito pubblico in Spagna sono in queste ore fortemente radicalizzati: i promotori ricordano di voler “affermare l'autentico significato del matrimonio e della famiglia” contro il tentativo di aggressione dell’istituzione da parte del governo; gli altri rilanciano parlando di “nazional-cattolicesimo” e promettendo per il 2 luglio prossimo due milioni di persone in piazza “per l’orgoglio gay”. Una situazione calda, dunque, figlia dei propositi del governo socialista di Zapatero, intenzionato a condurre la Spagna verso un laicismo finora sconosciuto alla società iberica. Gli organizzatori salutano con soddisfazione l’adesione alla marcia di centinaia di associazioni europee, rappresentanti nei rispettivi paesi di oltre 30 milioni di famiglie. Anche loro chiedono che Madrid faccia un passo indietro sull’equiparazione delle unioni omosessuali al matrimonio e appoggiano la proposta alternativa del centro destra spagnolo, che mira ad una legge specifica sulle unioni gay che escluda poi la possibilità di adozione.

Ma l’esecutivo non sembra interessato a scendere a compromessi e forte di una maggioranza parlamentare compatta (solo due esponenti del Partito Socialista si sono detti contrari) intende portare a compimento le cinque riforme promesse da Zapatero. Nel dettaglio, esse riguardano il divorzio, l’aborto, l’eutanasia, la ricerca sugli embrioni umani e i matrimoni omosessuali. Le due finora affrontate, oltre al matrimonio omosessuale, sono quella riguardante il divorzio-flash e quella della ricerca sugli embrioni. Il divorzio - flash, con la normativa già approvata dalla Camera, è ora al vaglio del Senato dopo aver subito alcuni emendamenti sulla custodia dei figli: il provvedimento permette di eliminare il prerequisito della separazione e la necessità di fornire al giudice i motivi dello scioglimento dell'unione. In sostanza essa consentirà di ottenere il divorzio in non più di tre mesi, almeno nei casi in cui la coppia si sciolga in modo consensuale. Riguardo alla ricerca sulle staminali embrionali, il governo l’ha prevista e consentita nella legge quadro che dovrebbe superare le difficoltà dovute al sistema istituzionale spagnolo, dove le singole Comunità Autonome (regioni) hanno piena giurisdizione sulla Sanità e sono dunque in grado di approvare autonomamente leggi in materia (e alcuni, come Andalusia, Catalogna o Paesi Baschi, lo hanno già fatto), Con la legge quadro allo Stato rimane parte del finanziamento, con le regioni ad avere poi piena autonomia nella scelta dei settori di ricerca e nella distribuzione dei fondi. Non ancora affrontate, invece, le riforme di aborto ed eutanasia, questioni ancor più delicate e sicuramente di competenza statale. Il progetto di legge che riforma l’interruzione della gravidanza deve ancora essere presentato, ma se ne conoscono i criteri base: l'obiettivo sarà quello di garantire alla madre il pieno diritto di scelta nelle prime dodici settimane di gravidanza, allargando dunque i termini che consentono oggi l’aborto nei primi tre mesi solo in caso di grave malformazione del figlio o pericolo di vita per la madre. Niente di deciso, invece, sull’eutanasia, di fatto accantonata per il momento dall’esecutivo di Madrid, che si è detto consapevole del fatto che su tale questione non esiste (ancora) una pressione sociale elevata che spinga verso una legge che regoli la materia.

In tutto questo, il governo ha anche una sesta carta, che intende giocare quanto prima: la revisione del Concordato. Madrid ha infatti sottolineato che in discussione ci sono anche gli "innegabili privilegi" di cui attualmente gode la Chiesa nei suoi rapporti con lo Stato. Privilegi riguardo alla presenza della religione nelle scuole pubbliche e privilegi riguardo all'attuale modello di finanziamento della Chiesa da parte dello Stato. "Una situazione che non è sostenibile a tempo indefinito", ha detto il ministro della Giustizia Juan Fernando Lopez Aguilar (dal cui dicastero dipendono gli affari religiosi) sottolineando che l’obiettivo dell’autofinanziamento della Chiesa – previsto dal Concordato – non viene raggiunto con le quote volontarie cedute dai cittadini con la dichiarazione dei redditi (si arriva al 70%) e che sulla parte rimanente deve dunque intervenire lo Stato, con un esborso non indifferente.

La partita dunque si gioca su più fronti, e la protesta di oggi – comunque non limitabile esclusivamente ad uno scontro fra Chiesa e governo – la rende evidente e pubblica come mai era capitato nei mesi scorsi, quando pure – in seguito ai pronunciamenti del papa di fronte ai vescovi spagnoli – le frizioni fra Spagna e Santa Sede era salite alla ribalta della cronaca. La contesa dunque si sta radicalizzando sempre più: una situazione che invece di portare al dialogo, dunque, sembra presagire per il futuro un braccio di ferro sempre più serrato.

http://www.freeforumzone.com/newmessaggi.aspx?f=37380&idd=2658&a=2&i=0
19/06/2005 05:19
 
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MADRID - Gli omosessuali spagnoli hanno oggi denunciato la mobilitazione che questo pomeriggio porta in piazza a Madrid centinaia di migliaia di persone contro il matrimonio gay, affermando che si tratta di un'iniziativa di chi appoggia "il pregiudizio e la discriminazione".

Numerosi esponenti della chiesa spagnola, a cominciare dall'arcivescovo di Madrid card. Antonio Maria Rouco Varela, parteciperanno oggi ad una grande marcia convocata dal foro della Famiglia e sostenuta ufficialmente dal Partito popolare (PP) contro il progetto di legge che equiparerà a fine giugno il matrimonio omosessuale a quello tradizionale.

La Federazione gay e lesbiche di Spagna (Felgt) ha tenuto stamane una piccola cerimonia presso il monumento alla Costituzione spagnola del 1978 per ribadire il diritto degli omosessuali a sposarsi e per denunciare "la mobilitazione di chi vuole impedire il progresso dell'eguaglianza" fra i cittadini.

La cerimonia, come annunciato, è stata in tono minore al suono di una tranquilla musica pop, ma si è avvertito che la vera contromanifestazione sarà il 2 luglio per la "giornata dell'orgoglio gay" dove, si afferma, "si vedrà chi appoggia la ragionevolezza e il rispetto" e chi invece, come oggi, "il pregiudizio e la discriminazione".

Alla cerimonia è stato diffuso anche un "manifesto dell'orgoglio civico" firmato da decine di organizzazioni sociali per la difesa dei diritti umani e civili che invitano la popolazione ad aderire alla grande manifestazione del 2 luglio.

La manifestazione odierna, sostenuta ufficialmente dalla conferenza episcopale, segna un aggravamento dello scontro fra chiesa e governo di José Luis Rodriguez Zapatero già ai ferri corti anche sul divorzio, gli esperimenti sugli embrioni e l'insegnamento della religione. Ma segnala anche qualche incertezza tra le stesse file episcopali dove il presidente della Conferenza non sarà oggi presente, contrariamente a Varela, suo predecessore alla guida dei vescovi e considerato fautore della linea dura e molto vicino a Benedetto XVI.

Il vescovo di Segorbe-Castello, Juan Antonio Reig, non ha esitato a definire il matrimonio gay solo "la punta dell'iceberg" di un "piano sinistro" che vuol "farla finita con la religione cattolica".

La marcia indurisce peraltro lo scontro politico fra governo e PP già manifestatosi nella grande dimostrazione a Madrid delle scorse settimane contro le trattative con l'Eta volute da Zapatero e l'altra a Salamanca contro il trasferimento degli archivi della Guerra Civile.

Il vicepremier Maria Teresa Fernandez della Vega ha oggi da parte sua affermato che il messaggio della marcia contro il matrimonio gay "non passerà" all'esame del popolo spagnolo perchè non si possono mantenere "discriminazioni odiose" e creare "cittadini di seconda classe".


http://www.tio.ch/common_includes/pagine_comuni/articolo_interna.asp?idarticolo=210710&idtipo=2
19/06/2005 05:20
 
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UNIONI GAY/ SPAGNA, DE LA VEGA: UN CORTEO PER NEGARE DIRITTI
Roma, 18 giu. (Apcom) - La legge varata dal governo socialista spagnolo sulle unioni omosessuali "non obbliga nessuno a fare quello che non vuole": lo ha ribadito la vicepremier Maria Teresa Fernandez de la Vega, che ha sottolineato come l'esecutivo abbia rispettato il diritto del "Forum della Famiglia" a manifestare contro il provvedimento ma desidera sia messo in chiaro che "coloro che sfileranno oggi lo faranno perché ad altri venga negato un diritto".

De la Vega, che ha partecipato ad una riunione nella sede madrilena del Psoe, ha poi fatto notare come in materia di appoggio alla famiglia - la giustificazione addotta dalla Conferenza episcopale per appoggiare ufficialmente la manifestazione - valgono anche gli aumenti del salario minimo e delle pensioni o la maggiore disponibilità delle borse di studio, tutte iniziative prese dall'esecutivo nel corso dell'ultimo anno.

Si è svolta nel frattempo pacificamente la manifestazione convocata sempre a Madrid dalla federazione Gay e Lesbiche, nella quale è stato letto un comunicato che sottolinea come la legge attualmente all'esame del Senato "mette fine alla discriminazione legale di cui soffrono le famiglie costituite da omosessuali e soprattutto dai loro figli: le proteste contro tale legge provengono da coloro che non capiscano che le leggi le approva il Parlamento che rappresenta la cittadinanza e non le credenze religiose di ciascuno, perfettamente rispettabili".

Il cardinale arcivescovo di Madrid, Antonio Maria Rouco Varela, ha da parte sua ribadito in un'intervista rilasciata al quotidiano spagnolo El Mundo la sua contrarietà al progetto di legge varato dal governo socialista :"Quel che sta succedendo riveste una notevole gravità: con le modifiche legali che si vogliono portare a termine la famiglia rimarrebbe completamente senza protezione".

Rouco, ex presidente della Conferenza Episcopale, parteciperà oggi a Madrid alla manifestazione - che inizierà alle 18 - promossa dal "Forum per la famiglia" contro la legge sulle unioni gay: "La nostra intenzione è quella di sostenere le famiglie da un punto di vista dottrinale, da quello della loro presenza nella società e da quello personale: in fondo molti di loro sono cattolici e credo si meritino questo appoggio da parte nostra", ha spiegato il cardinale giustificando la decisione 'politica' di scendere in piazza.

Quanto agli omosessuali, Rouco ha sottolineato che "un gay è una persona, un figlio di Dio che ho il dovere di rispettare e aiutare per quel che mi concerne"; ma, ha concluso, non si può "trattare allo stesso modo del matrimonio una formula di convivenza che non può prestare dei servizi fondamentali alla società". Infine, alla domanda se il Re debba firmare la legge sulle unioni gay o quella - futura - sulla riforma dell'aborto, Rouco ha assicurato che l'obiezione di coscienza "è un diritto universale che non ammette eccezioni". Ma giova ricordare che lo stesso Juan Carlos, al quale venne indicato come esempio il precedente di Baldovino del Belgio che aveva abdicato per un giorno per non firmare la legge sul divorzio, tagliò corto osservando di essere il monarca della Spagna.

Oltre a Rouco Varela, alla manifestazione parteciperanno anche i tre vescovi ausiliari della diocesi madrilena e i titolari di Getafe e Alcalà de Henares, l'arcivescovo di Granada Javier Martinez e il primate di Toledo, Antonio Canizares. D'altronde, la stessa Conferenza Episcopale spagnola ha espresso il proprio sostegno alla manifestazione, così come il principale movimento di opposizione, il conservatore Partido Popular: il leader del Pp Mariano Rajoy non ha però ancora deciso se assistere, mentre il suo predecessore ed ex premier José Maria Aznar ha già fatto sapere di non voler partecipare. Il progetto di legge sulle unioni omosessuali, varato lo scorso mese di aprile, è attualmente al vaglio del Senato: dopo tornerà alla Camera per la sua approvazione definitiva.

http://www.gaynews.it/view.php?ID=32768
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